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I sindaci chiedono finanziamenti e poteri speciali, la Mancinelli firma l'appello

«Sono necessari poteri speciali per far ripartire i cantieri e velocizzare gli investimenti. Se saltano gli enti locali salta la coesione sociale e il Paese»

Un grido d'allarme, scritto nero su bianco al Governo da un lungo elenco di sindaci del centrosinistra e civici, fra cui il primo cittadino di Ancona Valeria Mancinelli. Gli amministratori chiedono che nel decreto di aprile "un'azione choc sugli enti locali, con almeno 5 miliardi di euro stanziati e poteri speciali per i sindaci nel 2020 per far ripartire i cantieri e velocizzare gli investimenti. Se saltano gli enti locali salta la coesione sociale e il Paese, mentre invece i sindaci devono diventare le 8 mila colonne sulle quali far poggiare la ricostruzione del Paese".

I sindaci chiedono inoltre, che sia istituita la figura del "sindaco semplificatore" per la ricostruzione e la sburocratizzazione generalizzata. Servono poteri speciali ai sindaci in deroga al Codice degli Appalti e alle sovrintendenze per velocizzare al massimo le opere più importanti e la ripartenza dei cantieri. Ci rivolgiamo quindi al Presidente Conte e al Governo. Siamo uniti e in prima linea con voi, ma metteteci in condizione di salvare la coesione sociale ed essere protagonisti della fase 2 e della ricostruzione".

E, ancora, "se prendiamo la vicenda dei buoni spesa o il ponte Morandi, i sindaci hanno dimostrato velocità, competenza e affidabilità. Tutte caratteristiche fondamentali per il nostro Paese in questa fase storica emergenziale. Noi ci siamo, a servizio del Paese. Sulla base di queste considerazioni ribadiamo il massimo supporto all'iniziativa dei presidenti di Anci e Upi e auspichiamo che il positivo tavolo istituzionale aperto oggi possa avere un esito chiaro che risponda alle nostre richieste".

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