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Abbattimento silos e street art, Marasca: «Momento epocale per la città»

A parlare è l'assessore alla cultura di Ancona Paolo Marasca

«Gli artisti capiscono sempre prima degli altri dove va il mondo. La Street Art nasce lì dove il mondo inizia a vivere una metamorfosi perenne, un movimento continuo, una trasformazione senza sosta. La Street Art anticipa il mondo, così come gli artisti hanno sempre anticipato gli avvenimenti e le forme di sapere». A parlare è l'assessore alla cultura di Ancona Paolo Marasca.

«Ad Ancona - continua - da sempre città di sperimentatori culturali, la Street Art ha sin dalle sue origini diritto di cittadinanza, e diventa grande evento con le edizioni del festival Popup, che nel 2008 porta alcuni grandi artisti ad intervenire in luoghi cardine della città, come appunto i Silos, dove intervengono Blu ed Ericailcane. I silos diventano un'altra cosa, un simbolo stesso della città, un discorso differente: aprono Ancona al mondo, comunicano con gli altri. Un grande intervento. Oggi, i silos vengono abbattuti. Anche questo è un grande intervento, il più grande di tutti, perché oltre ad avere una valenza economica per tutta paolomarasca-2l'area del porto, che si arricchisce di spazi e di possibilità, apre un paesaggio al quale non siamo abituati. Spalanca il cielo e il mare. Sarà un momento epocale. Ma nel frattempo la Street Art ad Ancona ha prosperato, decine di artisti sono passati e hanno lasciato il segno, da Icks a Jo Pistone, da RUN a Hopnn, e tanti altri, grazie anche al fermento dell'evento che abbiamo intitolato AnconaCrea. Per questo, facciamo ciò che bisognerebbe sempre fare con la natura, dove quando si abbatte un albero bisognerebbe piantarne sempre almeno uno nuovo, e prevediamo la realizzazione di almeno due interventi importanti, iconici e significativi in città proprio nei mesi in cui si abbatteranno i silos. Per questo, abbiamo contattato sia Blu, e siamo in attesa in risposta, sia Ericailcane, con il quale invece abbiamo già instaurato il dialogo e al quale stiamo proponendo dei muri. Ma non è una restituzione: gli artisti di questo livello sanno, anzi vivono la loro arte murale come transitoria.  Si tratta di nuovi lavori, di nuovi muri, di nuovi spazi, con loro due, e con altri artisti nazionali e internazionali che stiamo chiamando. L'abbattimento dei silos è anche una grande occasione per l'arte urbana, di proseguire il dialogo con la città, di intervenire su di essa, di essere critica e grandiosa».

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