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Sessantacento: “Degrado, Ancona è ancora Casa Comune?”

Secondo l'associazione "chi abita ad Ancona percepisce di vivere in una città abbandonata a se stessa, l'attenzione e il decoro vanno rimessi al centro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Abbiamo ricevuto la segnalazione di un nostro amico ed espresso il nostro pensiero sullo stato attuale dei fatti:

"Cari amici, ecco come l'amministrazione comunale e i cittadini hanno considerazione di uno dei luoghi più belli e caratteristici della città.
Saranno almeno due mesi che qualche balordo ha dato fuoco al cassonetto della carta e tutti i giorni passa il mezzo di Ancona Ambiente, ma la situazione non cambia, anzi il cumulo aumenta di volume arricchito da sapienti cittadini che dalle loro grotte portano della vecchia mercanzia (invece di portarla con i loro mezzi al centro raccolta).
Sarà il caso di istituire una scuola di civiltà?"

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La nostra riflessione:
Qualche anno fa l'Amministrazione Sturani promosse, in colaborazione con Anconambiente, un'idea molto interessante sia a livello comunicativo che pratico; sto parlando dell'operazione "Ancona è casa tua".
Uno slogan intrigante, cartelloni colorati, divertenti e coinvolgenti, comunicazione a tappeto per tutta la città, con l'unico obiettivo: coinvolgere i cittadini per rendere Ancona più decorosa, vivibile e pulita.
Ad oggi purtroppo, visto il degrado che regna in città, possiamo dire che l'operazione è fallita, ma di chi è la colpa? Quali errori sono stati commessi? E come possiamo ripartire?
Per prima cosa è da annotare che purtroppo l'operazione non è stata supportata dal giusto numero di "controlli" che dovevano essere fatti dalla Polizia Municipale, ovviamente perchè sotto organico e oberata di lavoro, ma anche perchè non vi è stato il giusto impegno a far rispettare ai cittadini "trasgressori" le ordinanze emesse; in secondo luogo poi il fallimento è dovuto anche allo scarso interesse che i cittadini hanno verso la propria città: muri e monumenti imbrattati, mozziconi, pacchetti di sigarette, fazzoletti e scontrini gettati a terra, escrementi di cane lasciati nei marciapiedi, rifiuti conferiti in maniera errata e rifiuti ingombranti abbandonati per strada sono comportamenti che non dipendono dal Comune, ma dalla civiltà di chi lo abita.
Allora le colpe sono soprattutto degli abitanti della "Casa Comune"?
Il problema è sempre il solito, purtroppo quando il degrado aumenta le persone non puntano alla pulizia e alla riqualificazione, ma partecipano allo stesso perchè non sentono di essere in torto visto che chi "governa" il Comune si disinteressa di tenerlo pulito, in ordine e accogliente. Ecco allora che chi abita Ancona percepisce di vivere in una città abbandonata a se stessa e non si sente responsabile della stessa, quindi una "tirata di orecchie" va data all'Amministrazione che dovrebbe essere più attenta affinchè gli organi deputati al rispetto delle ordinanze vigilino e agiscano per farle rispettare, qualora previsto, con le dovute sanzioni, ma soprattutto rimettano al centro del proprio operato l'attenzione e la cura della città.
Sicuramente d'interesse sono le iniziative di gruppi di cittadini che uniscono le loro forze mettendosi in sinergia per mantenere puliti alcuni punti dei loro quartieri, ma anche questo sarebbe da organizzare in maniera strutturata per rendere l'intervento stesso non un singolo spot, ma funzionale al decoro cittadino.
Infine mi permetto un piccolo, ma importante suggerimento: fondamentale è partire dalle scuole per ricreare il senso civico nei cittadini, perchè educando i bambini al rispetto dell'ambiente, alla raccolta differenziata, al civismo, poi gli stessi coinvolgeranno le proprie famiglie e, insieme alle azioni di controllo, si riuscirà forse a ridonare alla nostra città quel senso di "Casa Comune" che merita.

Distinti saluti
Davide Barigelli
"Sessantacento Ancona"

 

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