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Sanità e riforme, il Pd regionale pronto ad incontrare i territori

In tour per i Comuni delle Marche per illustrare le riforme nazionali e locali. Ma tiene banco la sanità con i dem di Osimo a votare con i 5 Stelle per i referendum. Il segretario Comi: «Rapporto con Pugnaloni è solido»

A Osimo ma non subito. Per cercare di riallacciare i rapporti con il sindaco "ribelle" Simone Pugnaloni. Il Pd regionale - partito e gruppo consiliare - avvia una serie di incontri sul territorio con l'obiettivo di spiegare le riforme: dalla sanità, che da tempo tiene banco e in apprensione gli amministratori locali, al trasporto pubblico, dalle fusioni dei Comuni al superamento delle province fino ad arrivare alla riforma costituzionale del Senato. Nove tappe iniziali. A partire da Falconara (17 febbraio) e Jesi (8 marzo) dove il Pd è all'opposizione ma la voglia di tornare ad amministrare è tanta. In provincia di Ancona c'è anche Fabriano (10 marzo). Il calendario, per ora, si ferma a marzo. Per il prossimo autunno sono previste altre tappe tra le quali ci sarà sicuramente Osimo. Dove il Pd, Pugnaloni in testa, è sulle barricate per la chiusura del punto nascite e, nei giorni scorsi, la maggioranza ha votato a favore della richiesta di referendum del Movimento 5 Stelle. Il segretario Regionale Francesco Comi, tuttavia, è ottimista. «Pugnaloni? Ci sentiamo e parliamo di tutto - dice - Certo, che Osimo abbia scelto di appoggiare il referendum è motivo di riflessione. Non nascondo ci possa essere preoccupazione per questa riforma sanitaria e nessuno biasima questo sentimento. Il rapporto con il sindaco è solido e cercheremo di preoccuparci meglio del futuro della sanità osimana concentrandoci sul mantenimento dei servizi esistenti e sulla realizzazione di una grande struttura (il nuovo Inrca, ndr) che è il primo dei problemi di questo territorio». Ad ogni modo, il referendum non preoccupa. Anzi, aggiunge Comi «fa riflettere che si possano spendere 4 milioni di euro per norma che non ha nulla a che fare con la riforma e che non c'entra nulla con il punto nascite».

Altro tema dibattuto negli ultimi tempi, le aggregazioni di Comuni e Regioni. Il Pd, nel corso dell'ultimo direttivo regionale, si è schierato contro il disegno di legge del democrat Morassut. Quello, per intenderci, che prevede la divisione delle Marche con la Provincia di Pesaro aggregata all'Emilia Romagna e il resto insieme all'Abruzzo. Lo stesso governatore Ceriscioli l'ha definita «un’invenzione senza costrutto» mentre Comi ha invitato i parlamentari dem a «non lasciarsi sedurre dalla volontà di stare sui giornali disegnando nuovi confini. Si deve partire da un studio completo sui territori, sui cittadini, sui servizi, sulle infrastrutture. Non si tratta di un'analisi solo politica». Il calendario di incontri, secondo il capogruppo in Regione, Gianluca Busilacchi, «è un aspetto di gran valore. In questa legislatura partito e gruppo andranno a braccetto. Non abbiamo eletti abbandonati nelle istituzioni ma supportati da una struttura. Vogliamo che la linea del Pd sia costruita con circoli, territori, iscritti e simpatizzanti. Questa iniziativa servirà a raccontare ciò che stiamo facendo ma anche per raccogliere le 5/6 idee chiave all'interno delle quali muoversi nei prossimi anni. Questo è il nostro sostegno alla giunta». Il vicesegretario Gialuca Fioretti ha evidenziato «il rapporto continuo, iniziato con la costruzione del programma di governo e che prosegue con questa campagna informativa. Una campagna che ci permetterà di realizzare un importante confronto tra il Pd, gli amministratori locali e le loro comunità» mentre il presidente dell'assemblea regionale, Stefano Stracci ha definito il partito «non solo luogo dove si sceglie la classe dirigente, dove si fanno le primarie, ma luogo dove si condividono le politiche».

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