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Sanità, il Pd regionale cerca di riportare alla calma i sindaci

Il riordino della sanità che ha portato subbuglio nel partito e il tentativo del segretario Comi di riavvicinare gli amministratori dei territori: «Primo obiettivo, informare i cittadini»

Far digerire la riforma sanitaria regionale a sindaci e amministratori del territorio che in questi giorni sono sul piede di guerra e denunciano un impoverimento dei servizi assistenziali. Il Pd regionale prova a ritrovare la fiducia dei suoi con un incontro, che si è tenuto ieri ad Ancona, tra il governatore Luca Ceriscioli, il segretario regionale Francesco Comi, l'esecutivo regionale davanti ai referenti locali: sindaci, assessori, segretari di circolo. «Il ruolo del Pd - ha esordito Comi - è di fornire ai propri dirigenti gli strumenti per interpretare, comprendere la riforma e per poterla spiegare, discutere con i cittadini, in un dibattito serio e consapevole. Il primo obiettivo, dunque, è informare i cittadini, non illuderli, disinformarli, strumentalizzare le loro paure». Accantonato il tono perentorio dell'"avanti si vada" tra segretari regionali mentre in piazza Cavour la protesta bloccava strada e ingresso del Palazzo delle Marche, Comi ha riconosciuto che un maggior sforzo per informare i territori andava fatto.

Il segretario democrat ha spiegato che la riforma è necessaria per non perdere 110 milioni l'anno dallo Stato e la possibilità di fare nuove assunzioni, ritenute «assolutamente indispensabili". Inoltre "la riforma non riduce i servizi né produce risparmi – ha sottolineato Comi - Per il trasporto sanitario, infatti, sono previsti 9 MSA (mezzi soccorso avanzato) e 23 tra MSI (mezzi soccorso infermieristico) e MSB (mezzi soccorso base) in più rispetto a quelli previsti dalla legge nazionale, per una spesa di oltre 11 milioni in più rispetto al passato. Anche per quanto riguarda i medici di medicina generale, la riforma regionale ne contempla 8 in più rispetto a quelli previsti dalla legge nazionale, per un costo maggiorato rispetto al passato di oltre 3 milioni di euro. Quanto alla riconversione degli ospedali, poi, la trasformazione degli ospedali di polo, che costavano circa 64 milioni, in ospedali di comunità, che costeranno circa 67,8 milioni, comporterà un incremento di spesa di circa 3,8 milioni di euro. I punti di primo intervento - ha detto ancora Comi -, pur chiudendo la notte per rispettare una precisa prescrizione normativa, avranno però un servizio migliore rispetto al passato. La previsione, oltre del medico del msa e di quello della continuità assistenziale, di un medico ospedaliero migliora e qualifica l'assistenza notturna negli ospedali rispetto al passato».

«Il Pd - ha spiegato Ceriscioli - ha un profilo riformatore, ma del cambiamento non si possono cogliere solo le paure ma anche le opportunità. Fare le riforme, soprattutto in sanità, è difficile, ma questo è il compito di un partito di governo. C'è un sistema normativo complicato, ma coerente che tende a concentrare medicina per acuti integrata con il sistema territoriale, altrettanto importante. Fare le scelte significa fare funzionare meglio la sanità. Non farle si paga. Per esempio non avere costruito il nuovo Salesi, o l'ospedale unico di Marche Nord, ha portato costi e sacrifici per cittadini e operatori».

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