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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Rubini indica la terza via possibile: «Anconetani stanchi di questo centrosinistra, ma non regaleranno la città alla destra»

Un programma su quattro asset principali: porto, urbanistica, viabilità e gestione degli spazi pubblici. Il candidato a sindaco di Altra Idea di Città, Francesco Rubini, delinea la strada per l’Ancona del futuro

ANCONA - Francesco Rubini, avvocato anconetano, candidato a sindaco del capoluogo marchigiano con la lista Altra Idea di Città (formazione collocata a sinistra del Pd) sa di essere un po’ una mosca bianca di questa corsa alla guida della città. In senso positivo, per carità. Perchè da una parte c’è quella che lui stesso ha definito «una successione dinastica», ovvero l’investitura di Ida Simonella quale diretta discendente del sindaco uscente Valeria Mancinelli. Dall’altra c’è un politico navigato: Daniele Silvetti, con una lunga militanza nelle file di Alleanza Nazionale (prima), Fratelli d’Italia (poi), Forza Italia (successivamente). In mezzo ci sono stati gli anni del consiglio comunale e regionale. Insomma, uno che la sa lunga in ambito politico. Anche Rubini non è nuovo da queste parti. Ma si dice pronto a svelare agli anconetani la terza via possibile: «i cittadini sono stanchi di questo centrosinistra - afferma il candidato di Altra Idea di Città - ma non regaleranno mai Ancona alla destra di Acquaroli e dei pasticci della manovra finanziaria del governo Meloni». E quindi l’alternativa, leggendo tra le righe del suo discorso, non può che essere lui. O meglio, la lista che lo rappresenta e il programma che hanno messo nero su bianco. 

Gli asset

Quattro i temi strategici su cui programmare il futuro della città: porto, urbanistica, viabilità e gestione degli spazi pubblici. Andiamo per ordine: «prima di tutto ricucire il rapporto tra città e porto - dice Rubini - innanzitutto attraverso un’apertura vera e definitiva dell’area del Porto antico». Viene da sè che la vision di Rubini non sia proprio in linea con quella della sindaca Mancinelli sul tema delle grandi navi. «Il progetto della banchina per l’attracco delle grandi navi da crociera va rispedito al mittente - sentenzia il candidato -. Per ragioni paesaggistico ambientali e di salute pubblica, ma anche perchè garantirebbe la fine di qualunque fruizione di quella parte del porto». Sulla sostenibilità Rubini non ha dubbi: «rimettere mano al dossier della stazione marittima, riaprirla al fine di riconsiderare il progetto di metropolitana di superficie». E sullo spinoso tema dei parcheggi: «più parcheggi scambiatori esterni e meno in città, non a caso siamo contrari alla realizzazione del parcheggio San Martino. Inoltre occorre potenziare il trasporto pubblico per fare in modo che il centro città diventi una ztl perdonale, dove poter investire su altri sistemi di mobilità a partire da quelli ciclabili». 

Ambiente

Anche sull’Area Marina Protetta la posizione del candidato di Altra Idea di Città è piuttosto chiara: «siamo ad oggi l’unica forza politica che la ritiene uno strumento di tutela degli ecosistemi marini e quindi uno strumento di rilancio e riqualificazione di un turismo che non deve essere solo quello di massa ma anche sostenibile e di qualità». E sul tema non manca la stoccata al competitor Daniele Silvetti che «da buon politico navigato fa il gioco delle tre carte, da una parte accetta la nomina di presidente del Parco del Conero partecipando anche alle iniziative sull’Area Marina Protetta. Dall’altra si fa candidare a sindaco da uno schieramento che è sempre stato contrario. È evidente che Silvetti è in chiaro conflitto di interesse rispetto al ruolo di presidente del Parco e di candidato sindaco»

Politiche giovanili 

L’altro tema che sta a cuore al candidato di Altra Idea di Città riguarda le politiche giovanili. «Serve un rilancio di quello che attualmente in città non esiste - afferma Rubini -, ovvero una serie di interventi sul tema degli spazi di aggregazione e di divertimento notturno che non deve essere un tabù, ma un elemento su cui lavorare. E’ inconcepibile che costringiamo i giovani di questa città ad abbandonarla perchè non siamo in grado di offrire intrattenimento».  

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