Il cinema al Porto Antico non convince: «Misura che sa di beffa dopo innumerevoli danni»
La risposta di Altra Idea di Città alla proposta della Giunta Mancinelli non si è fatta attendere e non lascia interpretazioni
ANCONA- L’idea di allestire un Arena Cinema al Porto Antico non convince l’opposizione, in particolare gli esponenti di Altra Idea di Città che attraverso una nota stampa hanno espresso tutto il loro disappunto:
«Ad Ancona abbiamo un'emergenza economica e sociale che colpisce in particolare il settore giovanile e culturale. La totale incapacità politica della Giunta Mancinelli di risolvere ordinari problemi amministrativi sta provocando danni non solo ai normali cittadini che si sono visti privare di punti di aggregazione (Banchina 4 al Porto Antico, Fargo al Parco del Cardeto, Lazzabaretto senza ballo) ma anche a imprenditori ed operatori economici che hanno scelto di investire su Ancona».
E ancora, entrando nello specifico: «La proposta di aprire una terza Arena Cinema al Porto Antico, pertanto, suona come una beffa dopo innumerevoli danni. Non solo non risolve il problema della mancanza di intrattenimento serale al Porto Antico, se non per un limitato segmento orario (quello della proiezione cinematografica) e per un pubblico ristretto, ma provocherebbe danni agli imprenditori del settore che già hanno programmato le altre due Arene Cinema della città, alla Mole e al Cinema Italia. Questi operatori ancora alla data del 20 giugno, non avevano ricevuto il via libera ufficiale per la capienza della sala. La beffa si aggiunge alla chiusura del Porto Antico, dove è ancora vietato entrare con bici skate e monopattini, impedendo a potenziali clienti dei bar e ristoranti dell'area di recarvisi con mezzi che consentono non solo di muoversi ecologicamente ma anche di divertirsi, quindi restando nella zona più a lungo e più numerosi. Se lavorano di più, fanno vivere dignitosamente più famiglie, dando lavoro a più persone».
In conclusione, un altro attacco: «Al Porto Antico non si svolge più Ancona Street Food con una perdita di posti di lavoro e introiti per migliaia e migliaia di euro. E ora si vorrebbe scaricare su un grande imprenditore, Giometti, facendolo entrare in concorrenza con i colleghi più piccoli, l'onere di salvare la stagione estiva? Cosa hanno fatto gli assessori competenti nei mesi scorsi? Perché la stagione estiva non è stata programmata e non c'è neanche un opuscolo di tutte le iniziative di Ancona? È questa la squadra di assessori che si vorrebbe confermare alla guida della città? Il Partito Democratico si è fatto “commissariare” da una sindaca autoreferenziale che mette in secondo piano i giovani e la cultura per assicurare le rendite di posizione ai soliti grandi gruppi economici, gli unici a poter veramente essere soddisfatti della sua azione politica ed amministrativa di questi anni. Viviamo prigionieri di un incubo che colpisce soprattutto i giovani come nelle serie più oscure di questi anni».