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Rifondazione: “Spacca digiuna per la Siria? Dov’era per Iraq e Serbia?”

“Non lo ricordiamo impegnato e partecipe quando iniziò la guerra irachena o dall’aeroporto di Falconara partivano i rifornimenti per i bombardieri che devastavano la Jugoslavia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"Cominceranno presto le “missioni umanitarie” in Siria, un paese dove già una guerra non dichiarata e alimentata da Usa, Turchia e Israele che non lesinano aiuti ai “ribelli”, milizie integraliste e mercenarie arruolate da tutto il mondo. Droni  e bombe, missili intelligenti e truppe scelte  porteranno conforto e democrazia.

Eppure  “ un grido sale da ogni parte della terra… da quell’ unica grande famiglia che è l’umanità, quel grido dice, scoppi la pace” come ha detto  il Papa Mario Bergoglio.

Al suo appello di impegno , di preghiera e di digiuno hanno risposto in tanti, forse troppi, il ministro Mauro per esempio, quello degli F35 o la ministra Bonino, sempre in prima fila a giustificare le missioni di morte israeliane in terra di Palestina, buon ultimo, il presidente della giunta Regionale Spacca che non ricordiamo impegnato e partecipe quando inizio la guerra irachena o dall’aeroporto di Falconara partivano i rifornimenti per i bombardieri che devastavano la Jugoslavia.

Scoppi la pace , quindi  ma taccia l’ipocrisia dell’ apparire, certe adesioni , temiamo non rafforzano ma addirittura rischiano di indebolire l’appello di Francesco.

Perché quel grido diventi speranza e quella speranza si trasformi in forza, invece  noi pensiamo occorrano, coerenza, coraggio e lotta, testimoniata di piccole e grandi azioni del popolo della pace.

Presenziare le piazze con la nostra indignazione, boicottare i costruttori di guerra, impedire che il nostro territorio, diventi ancora una volta, base delle missioni di morte, esigere parole chiare dalle istituzioni.

Anche nella nostra città possiamo fare qualcosa, che si convochi un consiglio comunale aperto si mobilitino le associazioni, si faccia sentire forte lo sdegno, si impegni il governo ad agire, e intanto si predisponga la città a costruire atti di solidarietà attiva, infatti se guerra sarà, a migliaia e migliaia  i profughi raggiungeranno le nostre sponde e solo la diplomazia dei popoli potrà costruire spazi di civile convivenza dove, invece , le cancellerie seminano dolore per raccogliere odio."

Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Chiaravalle

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