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Politica

Rifiuti, azienda unica bocciata anche al secondo round

Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato boccia per mancanza di requisiti di Multiservizi l’affidamento in house deciso dai Comuni (ma non tutti)

Il Consiglio di Stato conferma che il servizio rifiuti della provincia di Ancona non può essere affidato direttamente a Multiservizi come deliberato dalla maggioranza dei Comuni all’interno dell’Ata. Uno stop inatteso da Ancona che, sindaco Mancinelli in testa, ha spinto molto sul progetto e ha accolto le adesioni di Senigallia e Osimo ma non di Jesi, Fabriano e Falconara che nel tempo hanno sempre avanzato dubbi sull’iniziativa: 68,83% i sì, 21,42% i no e il resto astenuti. Il progetto prevedeva che il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti venisse affidato senza gara di appalto a Multiservizi in società consortile con la Ecofon Conero (partecipata tra Ecofon e la osimana Astea).

Ad opporsi al Tar, vincendo, i privati della pesarese Marche Multiservizi (gestore del servizio a Falconara) e della Rieco (Senigallia e i comuni della Valmisa, ma anche Camerano, Castelfidardo, Filottrano, Chiaravalle e Monsano). Il secondo round nel tribunale amministrativo conferma lo stop perché Multiservizi non ha le caratteristiche di un’azienda alla quale si possa affidare un servizio in house: avendo partecipazioni in Edma ed Estra, Multiservizi opera per la maggiore fuori dalla provincia anconetana e l’attività per gli enti pubblici non è prevalente rispetto al totale del fatturato. 

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