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Ricostruzione post-terremoto, Pd: «Rivedere il prezziario dei materiali»

Il gruppo assembleare del Partito Democratico chiede di rivedere il prezziario unico del cratere «per evitare la paralisi»

«L’esponenziale aumento dei prezzi dei materiali da costruzione verificatosi negli ultimi mesi rischia di rallentare pesantemente la ricostruzione privata nei territori colpiti dal sisma, vanificando così il grande lavoro svolto dal commissario Giovanni Legnini per semplificare le procedure amministrative e far partire i cantieri». A lanciare l’allarme è il gruppo assembleare del Partito Democratico, che raccogliendo l’appello lanciato dallo stesso Legnini e dalle imprese del settore edile, chiede al governo non solo di rivedere il “Prezzario unico del cratere”, ma anche di emanare un provvedimento normativo che renda possibile da subito l’adeguamento dei prezzi, anche per coloro che hanno già ottenuto il contributo pubblico e avviato i lavori.

«A seguito del forte rialzo dei prezzi - aggiunge il segretario regionale Giovanni Gostoli -  in particolar modo di alcuni materiali come ferro, legno e calcestruzzo, è urgente rivedere con celerità il “Prezzario” per la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto che allo stato attuale risulta  inadeguato. Inoltre, risulta di fondamentale importanza che parallelamente alla modifica del prezzario venga fatta la modifica al testo di legge per aumentare di pari importo anche il  costo convenzionale  spettante ai richiedenti,  al fine di evitare eventuali rischi di accollo da parte dei proprietari degli immobili danneggiati dal sisma».

Il tema dell’accelerazione della Ricostruzione e della riduzione dei costi a carico di  privati e imprese è peraltro da tempo oggetto dell’attività istituzionale del gruppo assembleare del Partito Democratico, che proprio nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale ha presentato una mozione, prima firmataria la consigliera Anna Casini, poi approvata all’unanimità, per chiedere al governo anche una modifica normativa al fine di non fare anticipare l’Iva sul costo dei lavori di ricostruzione connessi al sisma. «La generale impossibilità di ottenere il rimborso dell’Iva in presenza di contributi di ricostruzione erogati a favore di imprese - spiegano i dem - può diventare un freno ai cantieri e, di conseguenza, alla ricostruzione produttiva. La mancata anticipazione della medesima imposta, infatti, si traduce in un danno economico ancor più rilevante di quello creato dallo stesso sisma. Auspichiamo che il voto unanime dato dal consiglio regionale alla nostra proposta faccia comprendere al governo l’urgenza di un rapido intervento normativo in tal senso».

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