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Forza Italia Ancona, il partito si riorganizza: nascono 4 circoli "Forza Silvio"

Antonella Andreoli coordinatrice comunale e Daniele Berardinelli Consigliere comunale di Forza Italia hanno presentato la riorganizzazione del Partito ad Ancona e le proposte che saranno illustrate nel corso del dibattito in Consiglio sulla sanità

Antonella Andreoli coordinatrice comunale e Daniele Berardinelli Consigliere comunale di Forza Italia hanno presentato la riorganizzazione del Partito ad Ancona e le proposte che saranno illustrate nel corso del dibattito in Consiglio sulla sanità di lunedì prossimo.

“Oltre all’adesione di Daniele, il consigliere comunale più votato del centrodestra, abbiamo avuto tantissime adesioni di ex consiglieri comunali e di circoscrizione, a cominciare da quelli della scorsa consiliatura Francesco Bastianelli, Vincenzo Rossi, Liana Freddini Sasso e tanti altri altri”, afferma l’avvocato Andreoli. “Sono stati formati quattro club di Forza Silvio che coprono tutto il territorio comunale, da Torrette all’Aspio, passando per il centro città, con un club intitolato a Rosella Berlusconi, amica personale di una nostra iscritta. Abbiamo iniziato questa mattina la campagna di ascolto dei cittadini con la disponibilità del nostro consigliere comunale ogni sabato mattina dalle 10 alle 13 nella sede di Corso Garibaldi e che proseguirà con ulteriori incontri nei quartieri per ricevere proposte e segnalazioni dei cittadini”.

“La situazione della sanità anconetana è sempre ai primi posti delle lamentele e delle preoccupazioni degli anconetani”, aggiunge Berardinelli. “L’ospedale dell’Aspio che doveva essere pronto 750 giorni a partire dal novembre del 2012, deve ancora vedere i primi lavori, ma nel contempo si pensa di spezzettare il Salesi e trasferirlo a Torrette, facendo perdere la specificità di Ospedale pediatrico. In realtà ai vertici regionali che vorrebbero svuotare entro dicembre l’Ospedaletto, non interessa il bene dei piccoli pazienti, ma la somma che con una operazione immobiliare si potrà ottenere dalla vendita di un stabile a picco sul mare in posizione unica. Dopo aver venduto a oltre 60 milioni di euro l’Umberto I°, c’è chi pensa che con i soldi degli anconetani, perché ricordo ai più distratti che il Salesi è sorto grazie alle generose donazioni delle famiglie anconetane, si possano risanare i debiti della sanità marchigiana, comprese gli sperperi della costruzione di nuovi immobili a Fabriano per ospitare i dipendenti della sanità provinciale, tra l’altro costretti a costosissime trasferte quotidiane oltre al tempo perso. Il Salesi dovrà rimanere unito e distinto dai reparti degli adulti e su questo siamo al fianco delle Patronesse. Anche il livello dei pasti a Torrette è crollato rispetto a come eravamo abituati in precedenza con lamentele continue dei pazienti, con cibi precotti che arrivano dalla Toscana neanche giornalmente e che vengono riscaldati al microonde. E’ incivile pensare di risparmiare sui pasti dei malati facendoli gestire a cooperative addirittura fuori regione. Si sta svuotando la sanità ad Ancona dopo il Lancisi e l’Umberto I°. Sono stati ridimensionati alcuni reparti che erano fiori all’occhiello della nostra sanità, come la chirurgia del piede dell’Inrca che aveva una mobilità attiva, cioè attirava pazienti dalle altre regioni e portava ricchezza alla città, o la diabetologia pediatrica, riconosciuta come eccellenza europea ed anche protagonista come esempio positivo della recente trasmissione televisiva “Le Iene”, contraddicendo una recente legge regionale del 2009. L’ultimo capitolo scabroso” conclude il capogruppo Berardinelli “riguarda il Welfare e l’assistenza ai disabili ed agli anziani. La gara per il trasporto disabili assegnata ad una cooperativa Campana che non andava neanche presa in considerazione per la sua offerta collegata alla storia della società, dà da pensare alla modalità nella preparazione della gara stessa con la responsabilità, in questo caso, del Comune. Troppi tentativi di risparmio sulla pelle dei più deboli. Ma la cosa che salta più all’occhio è la mancanza di un progetto a medio lungo termine per l’assistenza ai nostri anziani. Con l’aumento della vita media andremo incontro alla necessità di sempre più strutture per gli anziani e se pensiamo che già oggi la maggior parte di loro sono costretti a trasferirsi in città limitrofe, da Osimo a Camerano, da Chiaravalle a Loreto con difficoltà economiche e pratiche per l’assistenza da parte dei parenti, siamo terrorizzati dal pensiero di cosa accadrà tra qualche anno. Ma, a parte qualche rivendicazione di facciata, nessuna battaglia da parte della nostra Amministrazione comunale”.

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