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Regione, taglio ai gruppi del 30% e aumento del personale: la proposta passa

Passa a larga maggioranza la proposta di legge regionale che modifica il finanziamento dei gruppi consiliari. Risparmi per 77mila euro l'anno. Via libera anche alla mozione "anti Zaffiri" di revoca del presidente e vicepresidente del consiglio per motivi gravi

La politica regionale si mette a dieta. Con 77mila euro in meno di rimborsi per i gruppi consiliari come prevede la proposta di legge approvata ieri (6 ottobre) dall'Assemblea Legislativa delle Marche. Giornata intensa quella di ieri nell'aula di Palazzo Leopardi dove, tra le altre, è passata anche la modifica dello statuto che prevede la sfiducia, con maggioranza qualificata, del consiglio a presidente e vicepresidenti dell'Assemblea. Una "anti Zaffiri", dal nome dell'ex vicepresidente del consiglio della Lega Nord, protagonista nei mesi scorsi di insulti via Facebook al prefetto di Roma Gabrielli. 

Per quanto riguarda il taglio dei costi della politica, i partiti dovranno fare a meno della quota calcolata moltiplicando 5 centesimi per ogni abitante delle Marche. "Al tempo stesso - ha spiegato il relatore di maggioranza Fabio Urbinati (Pd) -, abbiamo stabilito di incrementare di una unità il personale le segreterie particolari di ciascun componente della Giunta e dell'Ufficio di Presidenza. Una soluzione dettata dal fatto che, con le modifiche approvate nella precedente legislatura, la Giunta è passata da dieci a sei assessori, registrando carichi eccessivi di lavoro, con la gestione di molte deleghe e situazioni complicate". Un'operazione di ottimizzazione, secondo il Pd, che, "bilanciando la maggiore spesa derivante da tali integrazioni del personale con i risparmi legati alla riduzione dei finanziamenti ai gruppi e con quelli già attivati con le precedenti modifiche – come il contenimento delle spese postali, di telefonia e giornali, la riduzione del personale dei gruppi, il passaggio da 43 a 31 consiglieri – garantisce l'efficacia del funzionamento della macchina amministrativa, requisito imprescindibile per l'azione di buon governo della regione". “Un percorso virtuoso, che vede un’ulteriore riduzione dei fondi destinati ai Gruppi consiliari; – ha specificato Mastrovincenzo – il risparmio ottenuto sarà utilizzato in parte per l’aumento di una unità scelta all’interno del personale regionale, per le segreterie degli Assessori, ridotti nel numero e quindi con maggiori deleghe e dell’Ufficio di Presidenza. Più efficienza, meno spese è la linea avviata in questa decima legislatura e su questa strada, intendiamo proseguire per il buon funzionamento delle istituzioni e il bene della comunità.”

Via libera anche alla riforma statutaria che prevede, tra le altre cose, la possibilità di sfiducia per presidente e vicepresidente del consiglio per gravi motivi. L'articolo in questione è stato votato favorevolmente dalla maggioranza con le astensioni di 5 Stelle, Celani (Fi) e Malaigia (Lega Nord). Contro l'azzurra Marcozzi, la consigliera di Fratelli d'Italia Leonardi e i leghisti Zaffiri e Zura. "Mi preoccupa la definizione dei gravi motivi. Quali sono? O qui si fa un decalogo oppure si rischia di mettere il bavaglio alle persone. Se la mozione può essere presentata da un terzo dei consiglieri parliamo di appena 11 persone e qui c'è un gruppo politico (il Pd, ndr) che può presentare da solo la mozione. Non è democrazia" ha detto in aula Celani. L’iter normativo prevede una seconda votazione che vedrà approdare la proposta in un prossimo Consiglio regionale, fissato entro due mesi da oggi.

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