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«Iniziale farraginosità», che fine ha fatto il referendum sull’Area Marina Protetta?

Referendum sull’istituzione dell’Area Marina Protetta, che fine ha fatto la proposta depositata a metà maggio? Cronaca di una «Ordinaria difficoltà»

Referendum sull’istituzione dell’Area Marina Protetta, che fine ha fatto la proposta depositata a metà maggio? Il regolamento comunale stabilisce, all’articolo 9, che sull’ammissibilità di un quesito referendario la Commissione competente si pronunci entro 15 giorni. «Sono passati più di due mesi dalla presentazione del quesito, non c’è stata risposta» ha fatto notare Francesco Rubini (Altra Idea di Città) in consiglio comunale. Cos’è successo? 

«Le ragioni sono riconducibili alla non usualità della procedura- ha spiegato il sindaco Valeria Mancinelli- negli ultimi 8 anni, nonostante la possibilità di un istituto referendario sia stabilita nel regolamento del Comune, non è di quotidiano utilizzo. La concreta messa in opera delle procedure e degli atti ha risentito di qualche iniziale farraginosità». La  Commissione chiamata a stabilire l’ammissibilità del quesito e a verificare la regolarità dello svolgimento del referndum, non era stata nominata fino alla presentazione del quesito: «Non c’è stata finché non è arrivata la richiesta di parere sull’ammissibilità a metà maggio- ha confermato il sindaco- già prima c’erano state richieste di chiarimenti da parte del comitato promotore su come andava presentato il quesito e c’erano stati anche due pareri (a febbraio e a marzo) da parte del segretario comunale, che ha sollecitato la composizione della Commissione». Commissione che, per norma, deve essere composta da due componenti nominati rispettivamente da maggioranza e opposizione, oltre al presidente. «Le cose sono andate alla lunga- ha spiegato il sindaco- prima si è tentato di far arrivare a un accordo le forze di opposizione per la designazione unitaria del loro componente, perché non c’era unità, poi si è arrivati alla votazione in consiglio comunale lo scorso 6 giugno. Prima di quella data la Commissione non esisteva e quasi un mese se n’è andato per i tempi della sua costituzione». Una volta costituita la Commissione: «Questa ha stabilito di dover chiedere approfondimenti sotto il profilo giuridico al segretario comunale, cosa che è già stata fatta e il prossimo 23 luglio è prevista una nuova riunione. Non ci sono gialli- conclude il sindaco- né tentativi di boicottare il referendum, ma solo ordinarie difficoltà». La replica di Rubini: «La Commissione andava istituita tempo fa, ma nessuno se n’è occupato, già da febbraio io e altri gruppi avevamo chiesto che si arrivasse alla votazione in consiglio comunale perché si era già capito che non c’era accordo tra la minoranza. Ora non vorrei- conclude Rubini- che questi ritardi creassero ulteriori difficoltà e un ammanco dell’esercizio democratico».
 

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