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Piazza Cavour, chiusura dei punti nascita: la rabbia sfila davanti alla Regione

Comitati, sindaci da tutta Osimo, Fabriano, Genga, Serra San Quirico ma anche dal Maceratese e dal Pesarese per protestare contro la riforma sanitaria. Momenti di tensione e traffico rallentato in piazza Cavour

"Assassini", "ladri","parassiti". È stata questa l'accoglienza di circa 400 cittadini ai consiglieri regionali che si sono riuniti al Palazzo delle Ferrovie di piazza Cavour, sede del Consiglio Regionale, dove si è riunita la Commissione Salute per ascoltare il governatore Ceriscioli. E proprio con Ceriscioli volevano parlare i manifestanti. Nulla di fatto. E così hanno tentato di entrare nel Palazzo. Ma la Polizia, presente sul posto, li ha fatti desistere. I sindaci hanno chiesto di essere ricevuti in Commissione ma la maggioranza ha votato contro. Successivamente sono stati incontrati dagli esponenti delle minoranze. Dalla maggioranza, il presidente della Commissione, il democrat Fabrizio Volpini a sua volta ha incontrato i sindaci. La Commissione ha espresso parere a condizione che nella delibera siano garantiti posti letto suddivisi tra lungodegenze e cure intermedie garantendo, nel periodo di transizione, un medico nelle 12 ore notturne oltre al quello della comunità assistenziale. «Questa tempistica - si legge in una nota - consente di verificare eventuali criticità che potrebbero realizzarsi nei singoli territori dando il tempo all'Asur di sanarli».

Protesta che nasce dalla decisione di chiudere i punti nascita sotto i 500 parti l'annoOsimo, Fabriano e San Severino Marche – e in generale sul piano di riordino della rete ospedaliera. Sempre in tema di sanità, Volpini, Ceriscioli e il presidente del consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo hanno incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Confsal-Fials del pubblico impiego per discutere la proposta di legge che convoglia sull'Asur le competenze relative alla contrattazione del personale sanitario. Sarà aperto un confronto con le organizzazioni sindacali "che si dovrà concludere entro il 31 marzo – si legge in un comunicato - Nel frattempo sarà predisposta in tempi rapidi una proposta di legge volta a sospendere gli effetti della legge approvata il 23 dicembre, confermando e garantendo la piena agibilita' del ruolo delle Rsu nelle Aree Vaste". I sindacati hanno sollecitato la Regione a garantire il confronto "costante e preventivo".

Ceriscioli ha anche incontrato la maggioranza. Presenti i consiglieri e i segretari regionali dei partiti: Francesco Comi per il Pd, Antonio Pettinari per l'Udc e Lorenzo Catraro dei socialisti. La delibera di trasformazione delle 13 case della salute e della rete dei trasporti di emergenza segue il suo iter. «La maggioranza ha ribadito la necessità di andare avanti con il percorso di riforma del sistema sanitario – si legge in una nota del Pd regionale - Gli ospedali di comunità sono un punto importante per far partire concretamente la riorganizzazione della medicina del territorio favorendo l'implementazione di modelli associativi di medicina generale (rete, medicina gruppo ed equipe territoriali) ed è finalizzata all'erogazione dei servizi di assistenza primaria compresa la continuità dell'assistenza, organizzazione che garantisce la presenza di medici h24 in tutte queste tredici strutture, come prevede già la delibera. Un percorso che non prevede tagli ma investimenti e implemento di budget fino a tre milioni di euro complessivamente su tutto il territorio regionale. Un paradosso per chi parla di impoverimento delle aree interne".

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