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Regione, protesta degli studenti contro i tagli allo studio

Martedì 31 marzo alle ore 9:00 l’Acu Gulliver organizzerà un sit in Regione per chiedere il rifinanziamento del diritto allo studio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Martedì 31 marzo, alle ore 9:00, l’ACU Gulliver - Sinistra Universitria organizzerà un sit in Regione per chiedere il rifinanziamento del capitolo di spesa del bilancio regionale sul diritto allo studio. La denuncia dell’associazione Gulliver è partita fin da dicembre, quando con l’approvazione del bilancio di previsione 2015 il capitolo del diritto allo studio è stato quasi dimezzato rispetto all’anno precedente (32 milioni per il 2014, a fronte dei 18 milioni per il 2015). In questo modo, un settore già gravemente in difficoltà (il rischio di non riuscire ad erogare tutte le borse di studio richieste, le differenze dei servizi erogati tra i quattro atenei, le case dello studente fatiscenti e pericolanti sono solo alcuni esempi) rischia di andare definitivamente verso il tracollo. 

L’aspetto più preoccupante riguarda la copertura delle borse di studio, una delle voci del diritto allo studio più importanti. Per questo specifico aspetto, infatti, il taglio previsto è di 5 milioni di euro, taglio che negherà a centinaia di studenti la possibilità di proseguire gli studi. Il taglio deriva in parte dalla previsione di minori risorse provenienti dal fondo statale per le borse di studio, in parte da minori entrate previste per la tassa regionale sul diritto allo studio (una tassa di 140 euro pagata da tutti gli studenti iscritti presso le università marchigiane), ma la perdita principale scaturisce dalla decisione della Regione Marche di azzerare la propria quota di finanziamento per la copertura delle borse di studio (l’anno scorso erano stati stanziati 3 milioni). Assurdo se si pensa che secondo la Costituzione le Regioni sono i soggetti responsabili del diritto allo studio. Assurdo se si pensa che lo scorso anno la Regione stessa aveva autoelogiato le proprie politiche sul diritto allo studio poiché le risorse provenienti dal fondo statale, ripartite secondo determinati criteri di “merito”, avevano raggiunto un picco storico. Assurdo se si pensa che con questi tagli si dovrà far fronte ad una platea di potenziali idonei alla borsa di studio che quest’anno sarà molto più ampia, visto che solo qualche settimana fa il Consiglio Regionale ha approvato un piano regionale per il diritto allo studio in cui il limite ISEE per l’accesso alla borsa è stato notevolmente innalzato.

Consapevoli che la legge di stabilità 2015 ha sottratto alle Marche più di 300 milioni di euro, riteniamo comunque inaccettabili i tagli compiuti dalla regione. Il diritto allo studio è un settore strategico su cui investire, anche e soprattutto in periodo di crisi. Oltretutto l’azzeramento delle risorse regionali per il finanziamento delle borse di studio sarebbe un caso senza precedenti a livello nazionale, mai verificatosi fino ad oggi, neanche in quelle regioni in cui la situazione del diritto allo studio è storicamente sempre stata più critica. Ed è paradossale che questo si verifichi in una Regione che, nonostante le notorie vicende politiche legate alle prossime elezioni regionali, è comunque governata da una maggioranza di centro sinistra e che ha sempre dichiarato di considerare il diritto allo studio come un settore strategico per la regione.

Per tutte queste ragioni, martedì 31 saremo presenti con il nostro sit in, per chiedere che il diritto allo studio sia rifinanziato durante questa fase di revisione del bilancio e per rivendicare ancora una volta un diritto costituzionalmente garantito, messo in discussione da una Regione che, non soltanto negli ultimi mesi si è sottratta ad un confronto serio e corretto con i rappresentanti degli studenti, ma che in questo modo smantellerà definitivamente il diritto allo studio. Successivamente ci uniremo al sit in dei lavoratori che si svolgerà alle ore 10:00, perché riteniamo fondamentale unire le nostre istanze sul diritto allo studio con quelle dei sindacati in tema di welfare e lavoro.

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