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Ex Ipsia ai senzatetto, già pronto un documento per il consiglio comunale

Il consigliere comunale Francesco Rubini lancia la proposta: la nostra intervista e le reazioni politiche. È notizia di oggi che l'Amministrazione comunale ha potenziato il servizio di accoglienza ad "Un tetto per tutti"

Trasformare l’ex Ipsia in un luogo dove accogliere i senzatetto, oggi a rischio per il grande freddo. E’ la proposta del consigliere comunale Francesco Rubini (Sel - ABC), convinto che si possano contenere anche i costi di gestione. Eppure tempo fa il comune di Ancona aveva anche pensato all’ex scuola di via Curtatone come un luogo dove trasportare alcuni uffici e scuole di musica. Progetto poi naufragato perchè i costi richiesti erano spropositati. Sorge dunque il dubbio, lecito, che ripensare anche solo ad un’ala dell’edificio abbandonato potrebbe essere già fuori budget per l’amministrazione Mancinelli. Tuttavia Rubini ha già pronto un ordine del giorno che verrà sottoposto alla prossima seduta consiliare.

Rubini lei crede che si possa fare in pochi giorni e con costi minimi?

«Io so per certo che l’edificio è in buono stato. Lo stabile è chiuso perché la scuola  si è trasferita e non lo ha fatto per problemi statici o interni. Quindi, nel caso in cui si pensasse alla situazione come da me prospettata, i costi diretti sarebbero solo l’energia e il riscaldamento, se si fosse in grado di coinvolgere anche le realtà vive della città. Dovrebbe essere una situazione temporanea per fronteggiare il freddo di questi mesi. Se le realtà associative come la Caritas, Casa de Nialtri e i cittadini fossero coinvolte, secondo me si potrebbe fare».

Eppure il palazzo è in condizioni igieniche pessime, per non parlare dei rifiuti elettronici da smaltire. Mettere mano a tutto questo costa.

«Secondo me parliamo di cifre facilmente rintracciabili in un bilancio ampio come quello di Ancona. Il punto è capire se la si vuole considerare come emergenza. Noi dobbiamo entrare nell’ottica che le persone, con questo freddo, rischiano la vita. Lo ripeto. Ad ancona le persone che non hanno un riparo ogni notte rischiano la vita».

Ma lei ha già un documento pronto è solo un’idea la sua?

«Se non si muove nulla da parte dell’amministrazione da quì a prossimo consiglio, abbiamo già pronto un ordine del giorno che sottoporremo alla prossima seduta consiliare, chiedendo un canale preferenziale vista l’urgenza».

Non crede di aver toccato un nervo scoperto scegliendo proprio quella zona, visti anche i recenti fatti di cronaca?

«Sono convintissimo del fatto che le situazioni di pericolo si creano dove c’è abbandono e degrado. Se un luogo è aperto al volontariato e all’associazionismo, viene allontanato chi ha intenti criminali. Poi c’è da dire che certi senzatetto sono più a rischio criminalità di chi può essere in edificio. Per cui vantaggio è doppio: si elimina un luogo come ricettacolo di criminalità ed è un vantaggio per tutti».

Qualcuno ha detto che se uno propone una cosa del genere significa che non ci abita vicino:

«In questo momento sono alla finestra di casa mia e vedo l’ex Ipsia perché abito a 100 metri da lì».

Ma invece di proporre una cosa del genere, non le è venuto in mente qualcosa più pratico e immediato?

«Molto probabilmente esiste una soluzione meno invasiva ma il problema è che la mappatura degli edifici anconetani ce l’ha amministrazione, non io. Io ho fatto una proposta che ha un doppio risvolto: eliminare l’abbandono e risolvere un’emergenza». 

E GLI ALTRI GRUPPI CONSILIARI?

Loredana Pistelli (PD): "Dico sì ad individuare una nuova struttura, però credo esistano già dei luoghi per creare struttura più ampia e poi si devono valutare tutta una serie di varianti".

Daniele Berardinelli (Fi): "Sono anni che dico che Comune deve usare un immobile dismesso da dedicare agli alloggi di “vera emergenza”, è una cosa che sottolineo almeno da 2 legislature. Quindi benissimo che anche Sel abbia colto il problema, ma l’ex Ipsia non mi pare adatto. Ce ne sono talmente tanti di immobili nel piano di alienazioni…La strada è sicuramente giusta ma l’ex Ipsia no". 

Italo D’Angelo (La tua Ancona): "Sono contrario. Se c’è un’emergenza se ne deve occupare il Comune con la Protezione civile e le associazioni, con tutte le strutture che da sempre operano da tempo. L’assistenza non è improvvisazione".

Federica Fiordelmondo (Pd): "Idealmente sono d’accordo ma non basta aprire struttura perchè sono processi che vanno studiati nel dettaglio. Quelle di Rubini sono provocazioni vaghe". 

Francesco Prosperi (M5S): "Siamo favorevoli perchè in un momento così è normale predisporre strutture che accolgano i senzatetto. E’ una cosa di primo soccorso. A me va benissimo che sia l’ex Ipsia ma se viene trovata un’altra struttura, nuova, aperta dal Comune va bene lo stesso". "[...] Quello che è prioritario è fare si che tutti coloro che si trovano per strada in questi giorni abbiano una struttura di emergenza che possa accoglierli, tra i tanti edifici non utilizzati di proprietà comunale. Quale di questi è sicuramente secondario. Va bene l'ex IPSIA se idoneo o qualsiasi altra struttura/palestra identificata dall'amministrazione. L'importante è che nessuno resti in strada (servono anche i servizi di strada per avvicinare ed informare chi si trovasse in condizioni di pericolo)."

Stefano Tombolini (Lista 60100): ”Crediamo che aprire una struttura come l’Ipsia non sia la soluzione migliore e soprattutto non garantisca la necessaria protezione dal clima gelido. Noi suggeriamo al Comune di attrezzare un paio di palestre dei plessi scolastici per affrontare questi giorni di allerta gelo e che l'amministrazione comunale si doti, il prima possibile, di un piano “emergenza-gelo”.

POTENZIATO “UN TETTO PER TUTTI”. È notizia di oggi che l’Amministrazione comunale ha potenziato il servizio di accoglienza ad “Un tetto per tutti” la struttura che, situata in via Flaminia, offre un pasto caldo e un ricovero notturno ai senza fissa dimora durante tutto l’arco dell’anno. In questi giorni “Un tetto per tutti” potrà ospitare fino ad un massimo di 30 uomini adulti (in caso di necessità fino a 35 posti) senza fissa dimora e il servizio sarà offerto 24 ore su 24. Per le donne sole o con minori al seguito invece l’accoglienza sarà possibile nella struttura gestita dalle suore francescane “Opera di Padre Guido” o all’albergo Italia (strutture con cui il Comune ha stipulato una convenzione).  Inoltre è attiva la struttura di Palombina che ospita tre nuclei familiari, con minori, per un totale di 14 persone.

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