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Porto, Ciccioli: «Miopia politica ha causato ritardi negli anni»

Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, a margine dell’iniziativa di questa mattina dedicata all'economia del mare

«Economia del Mare: opportunità per Ancona e le Marche, l’evento promosso ad Ancona da Intesa SanPaolo  e dal Propeller Club del Porto di Ancona è stato illuminante sulle fortunate congiunture favorevoli che riguardano il definitivo sviluppo del Porto. Ma né la Mancinelli né la Simonella hanno inteso parteciparvi». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, a margine dell’iniziativa di questa mattina. In rappresentanza del Comune, alla Loggia dei Mercanti è intervenuto il PRESIDENTE DEL Consiglio Comunale Tommaso Sanna.

«Peccato, miopia politica che ha fatto sì che questa importante infrastruttura, come ribadito più volte durante l’evento, accumulasse in questi anni ritardi importanti nello sviluppo- continua Ciccioli- Fortunatamente, ora dopo che l’imperatore romano Traiano lo aveva costruito stabilendo che diventasse il Porto per l’Oriente; dopo che Ancona, prima della quattro Repubbliche marinare, ottenesse il titolo di Comune Marinaro; dopo che, durante lo Stato Pontificio, nel 1700, Papa Clemente XII inviò l’architetto Vanvitelli per costruire il Lazzaretto e altri edifici storici anconetani, indicando il Porto di Ancona, come Porto di Roma. Ora, dopo quattro secoli, il porto dorico si avvia ad essere il terminal di riferimento per il Mare Adriatico e Centro Europa per il canale di Suez e sulla Via della Seta, scavalcando il Pireo e Trieste. Affinché non rimangano solo buone intenzioni, ci sono condizioni indifferibili da rispettare: Realizzare e completare le opere di interramento della nuova darsena per realizzare nuovi spazi e le due nuove banchine; l’uscita del Porto, già programmata in galleria che esclude l’abitato di Torrette, come collegamento con la Superstrada e la A14; Anas e Stato devono dar corso alle risorse già in parte finanziate e accreditate; le Ferrovie deve procedere all’interramento e al nuovo binario, già progettato; Il VIA del Ministero non si può aspettare, come la destinazione di almeno sei ettari di terreno, dentro il Porto, per la Zona Economica Speciale, che è a questa infrastruttura obbligatoriamente ancorata, insieme alla ZES dell’Abruzzo, ad Ortona. O realizziamo subito queste condizioni, insieme a Zona libero scambio, il Credito d’Imposta e risorse del PNRR da mettere a terra, oppure dovremmo attendere chissà ancora quanti secoli. Sarebbe un vero delitto visto che il Mar Mediterraneo sta ridiventando un mare centrale geopoliticamente e i porti storici del Nord (Amburgo, Anversa e Rotterdam) stanno perdendo potenzialità anche per i maggiori giorni di navigazione che significano maggiori costi».

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