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Pinacoteca civica: «Il nuovo responsabile? Viene da 400 km, i locali tagliati fuori»

I consiglieri Francesco Rubini (Altra Idea di Città) e Gianluca Quacquarini sulla recente nomina del nuovo responsabile della pinacoteca civica

«Dopo aver partecipato al dibattito surreale svoltosi stamane durante la Commissione Cultura del Comune di Ancona, seduta sollecitata dal Consigliere Rubini, vogliamo esprimere tutta la nostra indignazione per una scelta che, dopo anni di assenteismo e comportamenti poco virtuosi, ha "improvvisamente virato" per attribuire a un professionista, che risiede a 400 km di distanza da Ancona, e senza interpellare nessun professionista locale, il ruolo di responsabile della Pinacoteca Civica anconetana». Parole affidata a una nota stampa dal consigliere comunale Gianluca Quacquarini e dal capogruppo in consiglio comunale Altra Idea di Città, Francesco Rubini. 

«Nulla abbiamo da eccepire sulle qualità della persona, ma troviamo molto discutibile la metodologia seguita che non dà merito neanche all'interessato. L'incarico diretto, pur rientrando nelle facoltà dell'Ente comunale, non ha minimamente tenuto conto dell'esigenza di estendere l'invito anche a professionisti locali, e ce ne sono di altissima qualità. Non ci sono a nostro avviso gli estremi dell'opportunità e della trasparenza cui anche una scelta di discrezionalità tecnica così stringata deve, per ragioni appunto di opportunità, soggiacere. Una selezione che avesse consentito anche agli altri di partecipare e di concorrere all'affidamento diretto sulla base dei loro, una selezione pubblicizzata negli ambienti, e non una scelta fatta nel più assoluto silenzio, avrebbe garantito l'interesse generale e la giusta competitività utile al nostro territorio e non solo basata sulle conoscenze dirette dell'assessore- continua la nota-  invece si è dato luogo a un incarico con una semplice email acquistando un progetto di neanche due paginette pagandolo ben 24.000 euro. Noi siamo allibiti di fronte a tanta negligenza e a tanta arroganza nelle risposte date dall'assessore alla Cultura Marasca». L’assessore alla cultura, secondo quanto riportato nella nota, ha dichiarato che: «ho dato un incarico fiduciario diretto perché già conoscevo il dottor Zuffi, avendolo apprezzato durante l'allestimento della mostra sul Tiziano». 

«Alle obiezioni sull'esiguità del progetto costato ripetiamolo 24.000 euro la risposta è stata che si trattava di una bozza- concludono i consiglieri di opposizione- sulla proroga della gestione della Pinacoteca all’attuale cooperativa infine ci è stato detto: "ma questo me lo hanno suggerito gli uffici"». 
 

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