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Piano regolatore porto, approvato l’atto d’indirizzo: «Opposizioni senza coraggio, sono scappate»

Spostamento del traffico merci e passeggeri, raddoppio Fincantieri e nuovo parcheggio. Il consiglio comunale approva le proposte con i voti della maggioranza. Il sindaco: «Opposizione? Scappata via»

Nuovo piano regolatore del porto, proposte e veleni. Il consiglio comunale di ieri ha approvato un atto di indirizzo che raccoglie le proposte della città per lo sviluppo economico, ambientale e strutturale dell’area portuale. Tra queste compaiono il raddoppio del bacino della Fincantieri, la banchina per le navi da crociera, lo spostamento dello scalo passeggeri e merci nell’area ex-silos e la realizzazione di un parcheggio nell’area dell’ex Bunge. L’atto presentato dal consigliere Giuseppe Mascino (Ancora per Ancona) è stato approvato con i voti della maggioranza. «Le opposizioni, variamente articolate, sono state sostanzialmente inesistenti- ha tuonato il sindaco Valeria Mancinelli- non hanno partecipato al voto. Non si sono schierate né a favore e né hanno avuto il coraggio di votare contro. Non hanno neppure presentato un proprio documento, in particolare il centrodestra. Evidentemente non avevano nulla da dire sul porto. Sono sostanzialmente scappate». 

«Il documento della maggioranza – hanno dichiarato in una nota i firmatari dell’atto Mascino, Dini, Fagioli, Urbisaglia e Mandarano – ha l’obiettivo di offrire alla nuova governance portuale che verrà, e a chi  dovrà redigere il nuovo piano regolatore del porto di Ancona, un terreno di confronto e un contributo costruttivo in termini di visione e di priorità delle strategie di sviluppo, con un obiettivo temporale lungo. Secondo la maggioranza – proseguono i firmatari – il porto deve continuare ad essere un grande bacino produttivo e di lavoro, in cui convivono grandi cantieri e piccole realtà produttive, e continuare a perseguire la sua vocazione polifunzionale, garantendo il rafforzamento delle principali aree di sviluppo su cui già fonda alcuni dei suoi primati, come il traffico passeggeri, le merci, la logistica, la cantieristica, la pesca, le crociere, ponendo sempre particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale».

Le proposte 

«Sul fronte delle infrastrutture occorre completare gli interventi in corso come la banchina rettilinea e le relative operazioni di dragaggio- scrivono i firmatari- particolare attenzione sul fronte delle opportunità legate all’abbattimento dei silos e alla possibilità che vengano destinate quelle banchine ai traghetti, in modo da ridurre parte del traffico pesante che oggi entra dentro al porto passando per il varco da Chio diretto alle banchine 11-17. Anche sul fronte della logistica la priorità è quella di liberare spazi, anche recuperando quelli dell’area ex Bunge per rafforzare la competitività di chi opera sulle banchine container. Le opportunità di sviluppo legate al raddoppio della capacità produttiva di Fincantieri, alla realizzazione del molo crociere e alla riorganizzazione delle banchine Ro.Pax dovranno essere di stimolo per ripensare l’intero sistema viario e dei trasporti all’interno del porto, con modalità di accesso e sosta sostenibili e per  ridurre e ottimizzare l’impatto in termini di traffico, incidentalità, emissioni. Tra le operazioni che auspichiamo – dichiarano i firmatari – c’è la realizzazione di un parcheggio scambiatore all’interno dell’area portuale, in posizione coerente con l'accesso privilegiato al porto da nord e lo studio e la realizzazione  delle infrastrutture per un sistema di trasporto pubblico moderno e sostenibile che permetta il collegamento  con le aree produttive del porto e la futura banchina crociere del molo Clementino, e che sia a servizio di turisti e cittadini per tutte le esigenze di mobilità verso il porto antico e la città storica. Per promuovere il turismo, il documento punta alla valorizzazione delle emergenze monumentali quali le mura storiche, la lanterna, il porto traianeo, la casa del capitano e fa la proposta di destinare una banchina del porto storico all’approdo di navi da diporto di grandi dimensioni, offrendo una soluzione in un contesto unico nell’Adriatico centrale, vista la presenza  dei vari nodi di trasporto quali ferrovia, autostrada, aeroporto. Il porto antico inoltre può diventare, come in molte altre città portuali, un grande contenitore di attività legate alla movida, eventi e manifestazioni. Infine, ribadiamo la necessità di coniugare lo sviluppo con la tutela del lavoro e poiché il filo conduttore unico è la sostenibilità ambientale, in considerazione della vicinanza del porto alla città, è necessario fare una analisi del fabbisogno energetico delle navi traghetto, in modo da valutare investimenti a breve temine per la elettrificazione delle banchine, con evidenti benefici in termini di riduzione dell'inquinamento atmosferico nella zona portuale e nella cerniera urbana nel suo complesso». 

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