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Regione Marche: i piccoli Comuni verso l’accorpamento

Proposta di legge sulla gestione associata di funzioni e servizi nei piccoli comuni. Canzian: "Recepite le indicazioni dell'Anci, limiti demografici inferiori a quelli statali"

Limiti demografici minori, rispetto a quelli nazionali, per la gestione obbligatoria delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici in forma associata nei piccoli comuni marchigiani: è quanto prevede una proposta di legge della Giunta regionale, trasmessa all’Assemblea legislativa per l’approvazione.

 “Con questa proposta di legge – afferma l’assessore agli Enti Locali, Antonio Canzian – vengono recepiti gli orientamenti dell’Anci, nella convinzione che sia comunque essenziale avviare l’esercizio associato delle funzioni comunali, per ottenere una maggiore efficienza e una riduzione delle spese di funzionamento. Abbiamo stabilito soglie demografiche minime inferiori a quelle previste dalla legge dello Stato, con una specifica normativa regionale che tiene conto delle realtà delle Unioni di comuni esistenti e della situazione dei comuni non confinanti con altri comuni obbligati”.

Complessivamente i Comuni marchigiani interessati alla normativa sono 157, su 239,.
La legge nazionale regolamenta diversamente i comuni fino a mille abitanti e quelli fino a cinquemila. Prevede che i comuni con popolazione inferiore a mille abitanti (45 nelle Marche) sono tenuti obbligatoriamente a esercitare, in forma associata, tutte le proprie funzioni e tutti i servizi mediante Unione di comuni o convenzione.
Il limite demografico minimo stabilito dalla legge dello Stato è fissato in cinquemila abitanti (da raggiungere con le Unioni) che scende a tremila se i comuni interessati appartengono o siano appartenuti alle Comunità montane.
La proposta di legge della Giunta regionale stabilisce, invece, un limite unico di mille abitanti.

I comuni non montani, con popolazione fra mille e cinquemila abitanti o fra mille e tremila abitanti – se appartenenti o appartenuti alle Comunità montane (112 nelle Marche) – sono tenuti, invece – in base alla legge nazionale - a dar vita a Unioni di diecimila abitanti.
La proposta delle Giunta regionale riduce questa soglia a tremila (comuni montani) o cinquemila (gli altri).
 

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