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Negozi chiusi la domenica, duro attacco dei 5 Stelle al Partito Democratico

«Il Pd, pioniere storico della grande distribuzione nazionale, ha mostrato negli anni una particolare attenzione e sensibilità per i centri commerciali, le catene multinazionali e nazionali di negozi»

«Ieri in prima commissione autorevoli esponenti del Pd regionale mi hanno detto di non capire il senso delle chiusure domenicali degli esercizi commerciali. Non mi sono certo meravigliato della considerazione visto che il Pd, pioniere storico della grande distribuzione nazionale, ha mostrato negli anni una particolare attenzione e sensibilità per i centri commerciali, le catene multinazionali e nazionali di negozi, le trattative per le concessioni edilizie in cambio di posti di lavoro per gli amici e i parenti degli amici». A parlare è Gianni Maggi, Capogruppo dei 5 Stelle al Consiglio Regionale. 

«Non possiamo negare - continua -  che è stato il commercio mondiale a cambiare velocemente le regole anche nel nostro Paese, ma la funzione di chi amministra è quella di governare il cambiamento per non condannare alla chiusura milioni di negozianti che hanno subito colpi durissimi da una politica che faceva loro promesse per avere il voto ma di fatto favoriva gli insediamenti e la concorrenza della grande distribuzione. Sono passati cento giorni dalla nascita di queso Governo che si appresta a varare norme che dovevano essere varate parecchi anni or sono da quelli che invece appoggiavano le liberalizzazioni di Monti e che oggi criticano la turnazione domenicale. Parecchi anni or sono, quando il tessuto commerciale con milioni di addetti occupati poteva essere messo in grado di competere con i centri commerciali e di adeguarsi gradualmente alla nuova realtà del cambiamento. Non occorre essere esperti per rendersi conto della situazione attuale, basta passeggiare per le vie delle nostre città e vedere che nei negozi dove c'erano i commercianti storici e quelli che negli anni ci hanno provato oggi c'è la grande distribuzione organizzata, la stessa che è nei centri commerciali. Riconoscere il diritto al riposo di chi lavora e incentivare l'aggregazione delle famiglie riducendo la possibilità di passare il tempo libero nei templi del consumismo è cosa buona e giusta, ma aspettarsi l'inversione di tendenza di un commercio forestiero sempre più invadente a beneficio di quello autoctono è utopia».

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