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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Falconara Marittima

Muro Rfi, Signorini: «Arretramento». Gelo Mancinelli: «Solo un bel sogno»

Al consiglio comunale aperto di Falconara le due ladies al comando concordano su parere negativo e soluzioni tampone ma non sullo spostamento a monte della linea Adriatica

Ancona e Falconara. Senigallia. Ma anche Mondolfo, Fano, Porto Recanati, Porto San Giorgio, San Benedetto, Fermo. I sindaci e consiglieri regionali compatti per dire no al Muro che Rfi vuole costruire sul mare con l’obiettivo di abbattere i rumori ma senza tenere conto di tutte le lamentele emerse da parte dei Comuni e dei cittadini: i danni al paesaggio, il deprezzamento delle case, il potenziale pericoloso aumento dell’inquinamento da traffico veicolare. È solo un “tengo il rumore ma voglio vedere il mare”? No. Secondo i sindaci o si individuano soluzioni alternative, oppure la legge deve essere modificata. Guidano Falconara e Ancona. Con i due sindaci Stefania Signorini, padrona di casa, e Valeria Mancinelli sostanzialmente d’accordo nel no e nelle iniziative da prendere nell’immediato per stoppare le Ferrovie. 

Non sul futuro. Che la Signorini vede nell’arretramento a monte della linea ferroviaria, battezzato tuttavia dalla Mancinelli come «un bel sogno». I tempi stretti suggeriscono iniziative da prendere in fretta. Ma sul punto ci si tornerà. Falconara, con i suoi consiglieri, era chiamata a votare un parere urbanistico da inviare alla Regione Marche. Si è optato per aprire la seduta agli altri sindaci coinvolti e ai consiglieri regionali. In scaletta anche i presidenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti. E Giorgio Fede, senatore 5 stelle nella Commissione Infrastrutture, che ha parlato di «opera che lascia perplessi. L’argomento andrà affrontato e sarà opportuno informare in maniera corretta i cittadini, pur sapendo che il rispetto delle normative nazionali e internazionali è prioritario, oggi però ci sono soluzioni alternative e vanno trovate a breve”. Da Roma anche il parlamentare Francesco Acquaroli, Fratelli d’Italia, già sindaco d Potenza Picena, altro comune coinvolto. Sindaci presenti e sindaci assenti: Pesaro, Montemarciano hanno inviato un messaggio.

Falconara, no al muro: “Vogliamo l’arretramento”

«Oggi siamo di fronte a una sfida. Vogliamo esternare quanto le barriere pensate sulla linea ferroviaria Adriatica avrebbero un effetto devastante sui nostri territori. I soggetti sono Rfi e Ministero dei Trasporti, lanciamo appello ma non scenderemo a compromessi”. Così il sindaco Signorini ha aperto la lunga seduta anti Muro. Ripercorrendo tutte le vicende degli ultimi mesi ha ribadito quello che rappresenta “la soluzione più lungimirante ma più significativa che darebbe più valore alle nostre città: l’arretramento complessivo della ferrovia». 

Parla di «progetto delirante» Clemente Rossi, assessore falconarese all’Urbanistica. «Che ha ci ha lasciati - aggiunge - sbigottiti alla notizia. Parliamo chiaro: la costruzione è un fatto esiziale per la nostra città martoriata da una miriade di problemi. Rfi si è trincerata dietro la legge. La Regione ci è sembrata tiepida. Oggi non è una parata di enti e autorità ma la dimostrazione e la rappresentazione di tutte le comunità che si affacciano sul mare». 

Ancona e Senigallia scettiche

L’arretramento è una questione che lascia dubbi nei maggiori sindaci della provincia. Sia la Mancinelli che Maurizio Mangialardi, primo cittadino di Senigallia e presidente dell’Anci Marche, hanno espresso dubbi sull’arretramento. «L’arretramento è un bel sogno e io non corro dietro ai sogni – commenta il primo cittadino dorico – Questo non toglie che il progetto della barriere è spropositatamente impattante. Se ci sono vie praticabili dal punto di vista tecnico le perseguiremo. Altrimenti chiederemo al Ministero di modificare la legge». 

Sul fronte amministrativo, Ancona si muoverà come Falconara: quando la Regione lo chiederà, sarà convocato un consiglio comunale pronto a votare un parere negativo. Secondo Mangialardi, l’arretramento non è un tema da affrontare perché «non c’è l’idea di un nuovo tracciato e non può essere posto come tema. Una cosa che non può accadere, di certo, è che qualcuno decida di passare sopra la testa dei cittadini, sopra la testa degli amministratori e sopra l’economia di un territorio. Non è pensabile. Rfi e Ministero devono rimettere in fila il percorso. È una loro responsabilità».

Prossima tappa, il consiglio regionale

Il presidente del consiglio Antonio Mastrovincenzo ha già calendarizzato per martedì prossimo ben 6 mozioni presentate da consiglieri di maggioranza e del Movimento 5 Stelle. «Le preoccupazioni dei sindaci sono state fatte proprie dai consiglieri – ha detto – e credo che da parte del consiglio ci sarà una posizione netta per una soluzione meno impattante». Da parte sua anche la giunta si è mossa. La vicepresidente Anna Casini ha convocato sindaci ma anche Rfi a Palazzo Raffaello, sempre per martedì 19.

Consiglieri assenti, le opposizioni tengono in piedi la maggioranza

Alla fine il documento è passato all’unanimità ma dalle opposizione si è alzata la denuncia del capogruppo dem Marco Luchetti. Il motivo? Il numero legale della seduta è stato mantenuto grazie ai consiglieri di minoranza (Pd, Cittadini in Comune, Lega e 5 Stelle) che sono rimasti in aula. «Per l’ennesima volta non siete riusciti a garantire la maggioranza» ha tuonato Luchetti. Assenti in aula dagli scranni della maggioranza Marco Baldassini (Falconara in Movimento), Caterina Serpilli (Direzione Domani), Raimondo Baia e Giorgia Fiorentini (Uniti per Falconara). Il testo finale è stato emendato con i contributi di Bruno Frapiccini (5Stelle) che ha chiesto di inseerire tra le richieste il parere sanitario all’Asur sull’impatto delle barriere, e di Loris Calcina (Cittadini in Comune) che ha chiesto di stralciare i punti che riguardavo ipotesi alternative dell’interramento e del cambiamento di orario dei convogli. Temi «fuorvianti rispetto all’obiettivo principale» ha spiegato.

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