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Opposizioni scatenate contro l'assessore ma il sindaco lo difende: «Piena fiducia»

Lega, Movimento 5 Stelle e Cittadini in Comune depositano una mozione per sfiduciare Clemente Rossi, delegato all'Urbanistica: nel mirino le dichiarazioni sul bypass

Le dichiarazioni dell'assessore all'Urbanistica, Clemente Rossi, sul bypass ferroviario finiscono nel mirino delle opposizioni. Movimento 5 Stelle, Lega e  Cittadini in Comune hanno depositato ieri una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore. Accusato di tenere una posizione difforme, rispetto alle volontà del consiglio comunale, sulla partita del bypass ferroviario. Sull'opera, fortemente contestata dal consiglio comunale che a ottobre dello scorso anno ha anche un ordine del giorno in questo senso, Rossi aveva detto in conferenza stampa di fine anno che sarebbe proseguito il dialogo con Rfi sulle opere compensative. «Una posizione fortemente contraddittoria nei confronti delle indicazioni, votate dal Consiglio e più volte ribadite dallo stesso Sindaco, che sono nettamente contrarie alla realizzazione del passante, indipendentemente dalla costruzione di “opere compensative”» denunciano i consiglieri Loris Calcina (Cic), Bruno Frapiccini (M5S), Stefano Caricchio (Lega).

Ma è lo stesso sindaco Stefania Signorini a rispondere alla mozione. «Il rapporto di fiducia con ogni assessore è una prerogativa esclusiva del sindaco, non è un’opzione del consiglio comunale e il mio rapporto fiduciario con l’assessore Clemente Rossi non è in discussione - attacca la prima cittadina - La mozione non ha alcun fondamento ed è un'evidente strumentalizzazione politica, ma mi offre l’occasione per ristabilire la verità: siamo contrari al bypass, che potrebbe essere accettabile solo se propedeutico all’arretramento. Lo stesso ingegner Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, al Consiglio comunale aperto del 2008 sostenne che il bypass avrebbe potuto essere il primo stralcio di un arretramento della ferrovia, come risulta anche dai verbali e come hanno potuto ascoltare anche alcuni rappresentanti dell’attuale opposizione. Non ci siamo mai allontanati da questa posizione».

Quanto alle compensazioni, la Signorini ripercorre l'iter dell'opera. «La partita con Rfi era stata chiusa dalle amministrazioni che hanno preceduto la prima legislatura di Goffredo Brandoni - aggiunge - Lo stesso Brandoni nel 2009 ha partecipato all’ultimissima conferenza dei servizi quando era già stato tutto deciso e il potere dell’amministrazione comunale, allora come ora, era praticamente nullo. La giunta Brandoni però si è attivata prendendo contatti con i vertici di Rfi e Italferr per riaprire la partita focalizzando l’attenzione su tutto ciò che riguarda la viabilità e le opere connesse. Questo confronto è stato avviato nell'ottica di non ottenere nulla nella malaugurata ipotesi che i lavori andassero avanti, nonostante la nostra dichiarata contrarietà. L’attenzione si è concentrata in particolare sugli ampi spazi di verde pubblico da restituire alla città in conseguenza dello smantellamento degli scali ferroviari, già previsto nel progetto Rfi».

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