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Terremoto M5S Ancona, rottura con Diomedi e Vecchietti: «Defenestrati». Veleno contro Verdi e Altra Idea 

Daniela Diomedi fa chiarezza su quanto sta accadendo nel M5S di Ancona

ANCONA - «Ho appreso oggi dalla stampa che il Collega Vecchietti ed io saremmo fuori dal Gruppo del Movimento 5 Stelle di Ancona, che abbiamo sin qui rappresentato in consiglio comunale. “ Con loro ci sono stati degli attriti e così abbiamo deciso  consensualmente  di scegliere strade diverse.“ ha infatti dichiarato il coordinatore Provinciale Sergio Romagnoli- ha fatto sapere in una nota Daniela Diomedi, ormai ex consigliera del M5S- la consensualità è altra cosa. In realtà siamo stati defenestrati senza alcun aperto confronto. Ne prendiamo  atto con parziale stupore, perché la nostra defenestrazione era nell’aria da qualche tempo, da quando cioè, è naufragato lo sforzo condiviso di dare vita ad unaalleanza con un candidato sindaco comune, che non fosse espressione di nessuna delle singole forze della auspicata coalizione». 

«Il naufragio è stato voluto da Altra Idea di Città e dai  Verdi-continua la Diomedi- La prima, AIC, non ha mai seriamente voluto altro sindaco al di fuori di Rubini, golden boy giovane per età ma nato vecchio; i Verdi non hanno mai fatto un nome alternativo al loro campione,  con l’ unica eccezione – strumentale - di un ex Rettore che risiede altrove e che nella realtà politica anconetana non si è né mai visto né sentito. L’assemblea del Gruppo del M5S di Ancona aveva votato, a larga maggioranza, che in ipotesi di mancato accordo di coalizione, il candidato Sindaco sarebbe stato Andrea Vecchietti , ma la decisione non è stata condivisa dal coordinatore Regionale nominato da Conte , che è di San Benedetto del Tronto -  né dal coordinatore provinciale (nominato un mese fa) che è di Fabriano, ai quali era stata da noi semplicemente comunicata  In effetti a livello locale mai è stato fin qui necessario sottoporre a ratifica superiore alcunché, tant’è che il mandato elettivo è stato esercitato – qui e altrove – con la massima autonomia e autosufficienza - anche economica, visto che mai dall’alto è stato fornito alcun supporto di alcun tipo (con l’unica eccezione dell’on Agostinelli cui siamo riconoscenti per le tante attività svolte con e per il Gruppo di Ancona). Evidentemente l’aria è cambiata; anche a livello locale si è iniziato ad imporre una visione dall’alto che non ammette dissenso. I diktat non facevano parte del DNA del Movimento 5 Stelle cui abbiamo aderito con entusiasmo e buona volontà. Nella mia storia personale c’è la scelta, che reputo coerente, di non aver accettato l’appoggio al Governo Draghi del Movimento 5 stelle 2050 e le relative innumerevoli fiducie; a livello Nazionale il Movimento, in quella contingenza ma forse non solo, è “mutato” in cosa diversa dal Movimento 5 Stelle cui avevo aderito dall’inizio della sua costituzione.  Nell’ente locale il Movimento 5 Stelle da noi (reputo) dignitosamente rappresentato è rimasto invece sempre coerente con i principi per cui siamo stati eletti e per i quali abbiamo ottenuto la fiducia del 17 % degli elettori nel 2018. Mai abbiamo ceduto alle lusinghe, mai accettato compromessi. Qualcuno dirà che la politica è l’arte dei compromessi… ma noi non siamo “politici” nel senso deteriore del termine, se lo fossimo stati avremmo aderito ad un Partito qualunque. Noi eravamo (e siamo) del MoVimento che era e oggi non c’è più. I Governisti hanno vinto ad Ancona una piccola insignificante contesa; chi ha perso davvero è la città,  cui apparteniamo e vogliamo bene,  per cui abbiamo lavorato spendendo tutti i nostri talenti e onorando il nostro impegno,  e che purtroppo  versa oggi  in condizioni che sono ormai chiare a tutti.  Se quell’impegno è passato di moda per il Movimento, ne prendiamo atto , ma per noi non lo è» .  
 


 

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