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Il Ministro contro la legge delle Marche: "E' incostituzionale, verrà impugnata"

A sottoscriverlo  in un comunicato stampa è il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in riferimento alla norma votata nel consiglio regionale delle Marche nel giugno scorso (la 22/2018)

«La legge regionale delle Marche sui rifiuti ha due evidenti profili di incostituzionalità, e anche rilievi comunitari, secondo l'analisi dettagliata dei nostri uffici legislativi. Il ministero dell'Ambiente non può non richiederne l'impugnazione». A sottoscriverlo  in un comunicato stampa è il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in riferimento alla norma votata nel consiglio regionale delle Marche nel giugno scorso (la 22/2018). Cosa sostiene? Vieta la combustione dei rifiuti e dei loro derivati (Combustibile solido secondario, Css) sul territorio regionale, impedendo così la costruzione di inceneritori. Il ministero dell'Ambiente il 6 agosto ha scritto alla Regione che impugnerà la legge, sostenendo che la competenza in materia di rifiuti sia statale e non regionale. «Noi a favore dell'inceneritore? - ha chiarito il Ministro - Non è vero».

Le reazioni della politica 

Per il presidente delle Marche Luca Ceriscioli quella del  è un atto politico. «Il professor Enzo Di Salvatore, costituzionalista e già punto di riferimento del Movimento Cinque Stelle, dichiara che impugnare non è un atto dovuto ma è il Consiglio dei Ministri che può deliberare l’impugnativa se vuole. E’ evidente quindi che la scelta di impugnare è una volontà politica e non un obbligo di legge. Vengono a cadere gli argomenti pretestuosi a difesa di una eventuale decisione del Consiglio dei ministri contro la legge regionale. E’ paradossale che un governo a guida Cinque Stelle faccia una scelta politica contro la norma regionale che blocca ogni forma di combustione dei rifiuti sul nostro territorio. Ancora peggiore l’argomento usato». 

La difende invece la deputata anconetana pentastellta Patrizia Terzoni: «Sgombriamo il campo da ogni equivoco: il M5s resta fermamente contrario agli inceneritori, e per questo motivo ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto dalla regione Marche per arrivare a una legge che possa definitivamente superarli. C’è però un problema: il testo in questione va contro una legge nazionale, lo “Sblocca Italia”, che noi abbiamo avversato su tutta la linea e che non vediamo l’ora di modificare. Siamo lieti di sapere che una giunta regionale a guida Pd voglia andare nella direzione opposta rispetto a una legge scriteriata come lo Sblocca Italia scritta e voluta proprio dai governi a trazione “Dem” degli ultimi anni, ma il legislatore ha il dovere di far rispettare la Carta Costituzionale, perciò impugnare una legge regionale che va contro la normativa nazionale è semplicemente un atto dovuto. E non una decisione politica “punitiva”, come in molti pensano. Visto che l’addio agli inceneritori è ora desiderio dominante, nel futuro prossimo potremo lavorare sicuramente per inaugurare una nuova stagione per ciò che riguarda il ciclo dei rifiuti. Le polemiche non servono a nulla». 

«Le cose non stanno esattamente così - dice il consigliere regionale Sandro Bisonni, primo firmatario della legge in questione -  Infatti l'art. 127 della costituzione italiana testualmente recita che Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione. Come si vede l'atto non è dovuto ma semplicemente rientra tra le possibilità del Governo. I 5s nel diffondere con il loro tam tam sui social, il comunicato del Ministro, hanno ricevuto la risposta del loro costituzionalista di fiducia e di riferimento Prof. Enzo Di Salvatore il quale con onestà intellettuale ha sentenziato: ”comunque non è un atto dovuto. Il CdM può deliberare di impugnare, se vuole".

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