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Microcriminalità giovanile, FdI attacca: «L’amministrazione Mancinelli si è arresa»

Il consigliere comunale Angelo Eliantonio ha parlato degli episodi di cronaca degli ultimi giorni rivolgendosi all’amministrazione e al sindaco

Si continua a parlare degli episodi di cronaca degli ultimi giorni che hanno visto, loro malgrado, protagonista il centro e gli autobus di linea. Episodi, tutti, collegati a microcriminalità giovanile di vario tipo. Sul tema si è espresso anche Angelo Eliantonio consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

«Non siamo affatto sorpresi da questa continua e sempre più preoccupante escalation. Chiedemmo per questo come Fratelli d'Italia un Consiglio comunale monotematico urgente sul disagio giovanile ma niente sembra essere cambiato, forse l'amministrazione Mancinelli si è arresa alla microcriminalità giovanile bocciando le nostre proposte. Non è un caso che il centro sia tornato ostaggio di questi balordi dopo due mesi e mezzo di presidio incessante del territorio da parte delle Forze dell'Ordine in cui non si sono verificati casi particolarmente rilevanti. A Torrette o in altre zone meno centrali della città, dove i controlli sono più sporadici, altri gruppi continuano invece ad agire indisturbati da mesi. Sono quasi tutti ben noti ed identificati da tempo e fino a quando qualcuno di questi non pagherà seriamente per i propri comportamenti fuori dal perimetro della legalità si sentirà sempre più forte perchè impunito».

Proseguendo nell’affondo: «Di fronte a prevaricazioni, provocazioni e continue condotte incompatibili con una società civile le istituzioni non possono mostrarsi molli. Il Comune deve iniziare a rispondere colpo su colpo, intanto cominciandosi a costituire parte civile nei confronti dei responsabili di azioni criminali per il danno di immagine che questi stanno arrecando alla nostra città e alla sua vivibilità nonchè alle attività commerciali ed economiche per il danno connesso, in un periodo già di per sè molto difficile a causa della pandemia. Chiedere il potenziamento in termini di risorse umane e mezzi per la già declassata Questura di Ancona, presso la Prefettura e il Ministero dell'Interno».

Poi, le possibili soluzioni: «Rendere la Polizia Locale sempre più operativa sul piano del presidio e del controllo del territorio. Come dimostrano i fatti della Galleria Dorica la maggior parte di questi ragazzini è di origine straniera; dove sono i loro genitori? chi sono? che cosa fanno? che modelli, che esempi di riferimento hanno? Per il tramite della Direzione Politiche Sociali bisogna cominciare a convocare i giovani identificati e responsabili di azioni criminali affinchè siano accompagnati dai loro genitori al Comando di Polizia Locale per valutare e approfondire la situazione familiare al fine di individuare appositi urgenti programmi rieducativi. Le famiglie non riescono più ad esercitare, come una volta, una azione di contenimento educativa: genitori, nonni riuscivano a seguire i ragazzi, inoltre c’erano le parrocchie, c’era lo sport, l'associazionismo, che riuscivano a deviare sul nascere condotte problematiche. Oggi invece i giovani e giovanissimi trascorrono gran parte delle loro giornate con gli smartphone e il processo educativo, ormai, passa soprattutto attraverso il web, che tuttavia è distorsivo della realtà. Per questo motivo è importante studiare e creare protocolli specifici per individuare ed intervenire tempestivamente le situazioni a rischio. Questi ragazzi non hanno identità, non hanno limiti, tutto è possibile, anche le cose peggiori. Le vite sregolate vanno sanzionate, l'alcol, la cannabis e tutte le sostanze sono pericolose; le attività illecite in famiglia o tra gli amici vanno punite. Se non vogliamo che i casi di questi giorni diventino la normalità dobbiamo tutti insieme invertire in fretta la rotta».

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