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Codice etico, 5 Stelle al voto: i politici di Ancona e Marche approvano Grillo

Si vota fino alle 19 e gli amministratori marchigiani sembrano un fronte compatto verso il Sì. Maggi: «Un passo necessario che segue l'evoluzione del Movimento»

Il Movimento 5 Stelle vota oggi il nuovo Codice di Comportamento. Serie di direttive interne su come comportarsi in caso di coinvolgimento degli eletti in procedimenti giudiziari. Il fronte marchigiano sembra compatto sul Sì. Si vota online da questa mattina e fino alle 19 sul sito di Beppe Grillo. Ma guai a parlare di svolta garantista. Che poi, a guardare bene, proprio garantismo non c’è visto che nel testo da votare il patteggiamento è equiparato alla condanna di primo grado e alla prescrizione arrivata dopo il rinvio a giudizio come posizione “grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva”. La svolta, se proprio, la troviamo sull’atteggiamento rispetto all’avviso di garanzia. Che da male assoluto, almeno per i sostenitori dell’ortodossia pentastellata, diventa valutabile da Garante (Grillo), Probi Viri e Comitato d’Appello a seconda dei casi. L’importante è che il destinatario comunichi immediatamente la propria posizione. Con l’autosospensione che assume carattere di attenuante nei confronti del sottoposto a procedimento disciplinare. Azionabile anche se il fatto in questione non è pensalmente rilevante.

LE POSIZIONI IN REGIONE. «Siamo sempre più nelle Istituzioni – spiega Gianni Maggi, capogruppo in Regione Marche – e chi amministra i Comuni o le Regioni è sottoposto per i sui uffici al controllo della Magistratura ma anche dell’Anac. Il Codice è un passo necessario perché segue l’evoluzione del Movimento. Abbiamo un rispetto assoluto della Magistratura ma ci volevano delle regole che dicano agli eletti come comportarsi. Il comportamento deve essere eticamente ineccepibile anche al dil là della rilevanza penale. Ovvio che la Raggi a Roma ha creato un precedente. Prima non amministravamo, il Movimento era piccolo mentre  oggi rappresentiamo il 30% del Paese. Respingo le critiche degli altri partiti che parlano di due pesi e due misure. Ci vuole la faccia di bronzo: parla chi ha usato il Parlamento per distribuire immunità». Concorda la consigliera regionale Romina Pergolesi, per la quale «il voto di oggi non è tardivo. Il Codice è stato ponderato e ragionato dallo staff. Una decisione che andava presa ed è un modo chiaro per lanciare un messaggio a tutte le forze politiche. Il Movimento è cresciuto ed era giusto rivedere le dinamiche interne. Poi, certo, non è scritto sulla pietra. Se dovessero insorgere altre problematiche e si renderanno necessarie altre migliorie le adotteremo».

ANCONA. Schierato per il Sì anche Francesco Prosperi, consigliere comunale ad Ancona. «Voterò a favore perché è giunto il momento di cambiare prospettiva ma senza snaturare la natura del Movimento. Non si tratta di sostituirsi ai giudici ma di valutare al nostro interno le singole situazioni. Dopo un avviso di garanzia è normale aspettare e valutare. Se capitasse a me, mi autosospenderei con il rinvio a giudizio. L’obiettivo finale è quello di portare buoni esempi di amministrazione e di cambiare la mentalità della gente. Ci stiamo riuscendo? Oggi tutti rincorrono e affrontano temi che noi abbiamo posto. Già questo è un grande risultato». Per Roberto Ascani, primo e (per ora, almeno) unico sindaco pentastellato della provincia di Ancona in quel di Castelfidardo, infine, il codice è «una cosa che aspettavamo da tempo. Non c'eravamo dati una data ma dopo Livorno e Parma si erano accentuati gli avvisi di garanzia su esposti di altri partiti e andava messo uno spartiacque. Secondo me è stato fatto bene, poi si vedranno gli effetti della sua applicazione. Il principio fondamentale è l'onorabilità. Se il comportamento è lesivo è chiaro che si debba essere sanzionati, non occorre attendere il giudizio della magistratura. Prima di amministratori dobbiamo essere un esempio per i cittadini. È questo che ci differenzia dagli altri partiti».

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