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Tagli agli enti locali, Mangialardi (anci marche): «I comuni hanno già dato»

E' un Maurizio Mangialardi estremamente chiaro e determinato quello sostiene la posizione del presidente nazionale Piero Fassino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

«I comuni hanno già contribuito al processo di risanamento dei conti pubblici in questi anni e non è corretto che, avendo già dimostrato di saper fare, si continuino a chiedere sacrifici solo a noi. Su questo dobbiamo essere molto chiari». E' un Maurizio Mangialardi estremamente chiaro e determinato quello sostiene la posizione del presidente nazionale Piero Fassino che a nome dell'Anci e di tutti i sindaci d'Italia, ha chiesto un incontro al governo prima che il Documento economico-finanziario venga varato.

«Tra riduzioni di spesa e patto di stabilità non solo si è ridotto il ruolo del sindaco a quello di semplice esattore non avendo fondi per fare alcun tipo di investimento - insiste Mangialardi - ma dal 2010 i Comuni hanno contribuito al risanamento con oltre 17 miliardi di euro di tagli. E' tempo che si guardi ad altri apparati dello Stato. La questione poi è anche un'altra e riguarda quanto stabilito dall'articolo 119 della nostra Costituzione che recita quanto segue: I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i princìpi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Invece la situazione di confusione ed approssimazione che regna nei provvedimenti ministeriali in materia fiscale stanno screditando agli occhi dei cittadini anche il primo riferimento istituzionale che è il Sindaco, costringendoci ad innalzare aliquote e introducendo fantasiose nuove tasse che poi non restano sul territorio».

A proposito della local tax Anci Marche si è fatta promotrice di una posizione molto chiara: «Vorremmo che i tributi locali siano di competenza dei comuni - insiste Mangialardi - e non che parte del gettito finisca nelle tasse dello Stato che ha praticamente azzerato i trasferimenti. Il dialogo con il governo resta aperto ed i Sindaci hanno sempre dimostrato grande senso di responsabilità ma "hanno bisogno di provvedimenti chiari e giusti e non di essere messi in difficoltà per la chiusura dei bilanci, come accaduto per la questione relativa all'Imu sui terreni agricoli, provvedimento iniquo soprattutto perché andava a penalizzare i piccoli comuni, e poi per le funzioni associate, altro tema per il quale il confronto tra Governo ed enti locali è indispensabile» ha concluso il presidente di Anci Marche.

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