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Dopo Macerata, Rifondazione apre alla Diocesi: "Continuiamo a confrontarci per fermare i fascismi"

Prc guarda all'appello diocesano e rilancia: "Ne condividiamo i toni e in gran parte i contenuti e sappiamo quanto la comunità religiosa possa contribuire alla crescita morale della nostra società"

A Macerata c'era anche la Rfondazione Comunista di Jesi che, fa sapere, ha letto con piacere la lettera della “Commissione Diocesana giustizia e pace” della Diocesi jesina per riflettere sull’ appello nazionale “Mai più fascismi”, promosso e sottoscritto da tante associazioni e forze sociali, tra cui appunto il Prc.

"Ne condividiamo i toni e in gran parte i contenuti e sappiamo quanto la comunità religiosa possa contribuire alla crescita morale della nostra società e come il ribadire insieme i valori della comune religione civile, quelli della Costituzione nata dalla Resistenza , sia la bussola di questo comune percorso- spiegano i comunisti jesini - Purtroppo sabato a Macerata questo non è accaduto la scelta delle istituzioni di chiudere la città alle manifestazioni e quella del Vescovo di acconsentire alla chiusura delle Chiese ha rappresentato una cesura sulla strada del confronto e del dialogo. Qui a Jesi , ma domani  di nuovo a Macerata e ovunque, invece pensiamo debba continuare il confronto e il dialogo su valori quali la solidarietà, l’accoglienza e siamo convinti che le buone pratiche, che ognuno per la sua parte, realizza siano testimonianza concreta di quella politica di  solidarieta' utile a combattere con i fatti razzismi ed odio. Certo nella città di Jesi c’è bisogno di fare molto di più e spesso  a mancare a questo impegno sono le istituzioni, sempre più incartate nell’ ossessione securitaria e preoccupate soprattutto del consenso mutuato sui luoghi comuni. Per questo ci parrebbe importante un confronto di esperienze e di idee, con l’ obbiettivo di allargarlo poi a “tutti gli uomini di buona volontà” , le tante associazioni che operano in città, per realizzare insieme una piattaforma pubblica di cose concrete che permetta di sottoporre alle  istituzioni locali  un progetto complessivo per una Jesi aperta e solidale.

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