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Caos candidature, Gambacorta esclusa: «Valuterò se riconoscermi ancora in M5S»

La consigliera comunale aveva aderito alla candidatura in Senato, ma nella piattaforma online del M5S il suo nome non è mai comparso. Bug o esclusione dall'alto? 

«Credo nel programma del Movimento, ma il Movimento lo fanno le persone. Devo valutare se riconoscermi ancora nel 5 Stelle». Maria Ausilia Gambacorta parla con un tono che più amaro non si può. Ieri aveva annunciato sul proprio profilo facebook l’intenzione di candidarsi a un posto al Senato, ma neppure 24 ore dopo il suo nome è scomparso dalla lista delle candidature. Perché? «Sono l’ultima che può dare questa risposta, non lo so» e a questo punto la cosa diventa materia per un giallo. Errori informatici, guerre intestine, sovraesposizione sui social network mal digerita dallo staff nazionale pentastellato? Le ipotesi percorribili sono due. 

La segnalazione di un concorrente

La più spiacevole vorrebbe la candidatura della Gambacorta vittima di una segnalazione inviata allo staff nazionale da parte di qualche concorrente alla sua stessa poltrona romana. La piattaforma Rousseau, il sistema di autocandidatura del Movimento, permette agli attivisti iscritti al M5S di esprimere la propria preferenza con un click, ma offre anche agli stessi candidati la possibilità di segnalare in forma anonima il comportamento ritenuto scorretto di un concorrente. Segnalazioni che lo staff nazionale esamina per poi procedere all’eventuale esclusione. Se fosse così cosa potrebbe aver infastidito i vertici del Movimento? Il decalogo del M5s vieta ai candidati di promuovere la propria posizione sui canali social dello stesso M5S: «Ma io ho postato il video della mia candidatura alle 19,20 di ieri e l’ho fatto sul mio profilo privato. Una mia sovraesposizione ai social media? Faccio la consigliera comunale- osserva la Gambacorta - se le candidature sono state aperte ai consiglieri uscenti devono anche darmi la possibilità di portare avanti entrambi i ruoli, comunque nessuno mi ha detto direttamente che il problema è stato questo». La Gambacorta è stata molto presente sui propri canali durante le battaglie relative alla Tari o al bilancio del Comune: «Avevo delle cose da dire, ho svolto il mio lavoro in Comune nel rispetto di chi mi ha votato e se tornassi indietro lo rifarei. Se però è stato questo a rendermi incandidabile, allora ci sono dei grossi problemi».

Rousseau in tilt 

Esiste però anche la possibilità concreta che il sistema Rousseau sia andato in tilt e che la Gambacorta sia stata esclusa per un mero problema tecnico. A suffragare questa ipotesi ci sono due dati di fatto. Il primo: nella lista dei potenziali parlamentari compaiono attivisti che non hanno mai espresso la volontà di candidarsi. Il secondo dato che poterebbe ad abbandonare l’ipotesi della segnalazione è che dall’elenco sono scomparsi ci sono anche nomi che non sono mai stati segnalati. L’unica certezza è quella di una consigliere comunale anconetana, la Gambacorta appunto, che ha sempre portato avanti le sue battaglie comunali con abnegazione e puntualità. Perché un conto è non essere votati, un conto è essere esclusi senza motivo. Qual è stato il problema? «Non so cosa non ha funzionato, certo è che qualcosa va messo a punto. So solo che non sono nella lista degli iscritti e quindi non votabile». La frattura con il Movimento 5 stelle, ad oggi, non sembra fantascienza: «Ora porterò a termine la mia attività in Comune nel rispetto di chi mi ha votato, poi non posso dire altro. Certo, rifletterò se riconoscermi ancora nel Movimento perché un caos del genere era inaspettato, ma non dovrò certo farlo domattina. Credo nel Movimento- conclude la Gambacorta- ma il movimento lo fanno le persone e in situazioni come queste tiriamo fuori il peggio di noi».

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