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“Autorità Portuale resti ad Ancona”: gli enti locali scrivono a Renzi

La lettera è stata firmata dai Comuni di Ancona e Falconara, Provincia di Ancona e Regione Marche in vista del decreto Sblocca Italia: “Il porto di Ancona deve continuare a svolgere il suo ruolo strategico per il Medio Adriatico”

Una lettera aperta al premier Renzi firmata dal Comune di Ancona, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Falconara per far presente il ruolo fondamentale che svolge il porto dorico. Un ruolo importante non solo per l'economia del territorio ma anche per l'Italia e l'Europa che fanno dello scalo, un punto strategico nel Medio Adriatico. Il decreto Sblocca Italia contiene infatti misure destinate al rilancio della competitività portuale e al ridisegno dei porti prioritari del Paese. Il rischio è che il porto di Ancona venga accorpato a Ravenna.

«Il Governo Italiano e la Comunità Europea quando hanno definito le politiche di questo settore, hanno individuato lo scalo dorico come uno dei punti centrali del network dei porti. Noi riteniamo che all'interno di questa proposta che il Governo andrà a definire, il porto di Ancona debba trovare la collocazione che gli è già stata riconosciuta dagli atti di programmazione e di politica industriale adottati in precedenza. Deve quindi mantenere una governance adeguata a questa realtà. In pratica l'Autorità Portuale di Ancona non deve essere soppressa e assorbita da altre autorità portuali- spiega il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli-. Questa richiesta che noi facciamo, che sembrerebbe essere condivisa dal Governo, non è campanilistica, non è una rivendicazione localistica. Questa scelta sarebbe coerente con un modo di programmare, di fare politica industriale di livello nazionale».

«Abbiamo voluto portare all'attenzione di Renzi il ruolo strategico del nostro porto che è riconosciuto su diversi fronti: quello del mercato e dell'Unione Europea- afferma l'assessore al Porto Ida Simonella-. Lo scalo di Ancona è uno dei principali nodi di connessione delle economie del Sud Est del Mediterraneo, in particolare Grecia, con il Centro e il Nord Europa. Oltre alla Grecia, le merci provengono o sono destinate alla Turchia e ai Paesi del Medio Oriente  e sono dirette in tutto il centro Europa».

Ma lo scalo dorico riveste una grande rilevanza anche nella dimensione macroregionale con collegamenti regolari via traghetto tutto l'anno con i paesi della costituenda macroregione Adriatico Ionica.
Il ruolo del porto di Ancona è riconosciuto anche dall'Unione Europea che lo ha inserito da tempo nel core network europeo, ovvero nella rete dei principali nodi infrastrutturali dell'UE.
Dallo scorso anno è anche considerato uno dei terminali della diramazione del Corridoio Helsinky-La Valletta, ovvero uno dei corridoi principali della Rete Transeuropea dei Trasporti.
Lo scalo dorico è collegato direttamente anche alla dorsale adriatica ferroviaria, classificata da RFI come linea ad alta capacità.  
Per tutti questi motivi, il porto è oggetto di numerosi investimenti e interventi che mirano a potenziare lo sviluppo dei traffici, la sostenibilità e la differenziazione.

«Gli altri accorpamenti fatti in giro per l'Italia avevano delle similitudini. L'Autorità Portuale di Ancona ha delle peculiarità e deve mantenerle. E' la porta d'Oriente, è importante per tutto il territorio circostante, per l'economia e per il lavoro» commenta il sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni.

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