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Politica: Lodolini scrive agli iscritti e cita Kennedy

Il Segretario provinciale PD, Emanuele Lodolini, scrive agli iscritti a pochi giorni dalle primarie e cita Robert Kennedy: "Il futuro non è un dono. Il futuro è un risultato”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Il Segretario provinciale PD, Emanuele Lodolini, a circa 170 giorni dalle elezioni politiche e a poche settimane dalle elezioni primarie del centrosinistra che presumibilmente si terranno a fine novembre, ha inteso inviare una lettera agli iscritti al PD per invitare alla mobilitazione. Il segretario del Pd, sostiene: "su Cambiamento e Partecipazione il PD si gioca tutto ". A dare il titolo della lettera una bella frase di Robert Kennedy: "Il futuro non è un dono. Il futuro è un risultato”

“Ci avviciniamo a grandi passi alla sfida decisiva per il futuro del Paese e del nostro Partito” esordisce Lodolini nella lettera. “Mancano circa 170 giorni alle elezioni politiche e – continua il Segretario mai come in questo tempo, abbiamo bisogno che ciascuno faccia al meglio la propria parte”.

“Le elezioni coincideranno con uno dei momenti più difficili della storia repubblicana. La crisi economica è sempre più forte, anche nella nostra provincia, e porta con sé una rottura senza precedenti tra politica e società. Se la politica è vissuta con fastidio, dobbiamo riconoscerlo, non è per colpa di certa antipolitica, seppur molto presente e rumorosa, o di una cattiva percezione dei cittadini. Ma soprattutto di taluni comportamenti errati della politica stessa, delle sue antiche e nuove furbizie, dei suoi privilegi oggi giustamente insopportabili, che nel corso degli anni, hanno autorizzato e talvolta continuano ad autorizzare sentimenti di sfiducia e di scetticismo, perfino rabbia”.

“E allora tocca a noi accorciare le distanze tra politica e società. Su CAMBIAMENTO E PARTECIPAZIONE il PD nei prossimi mesi si gioca tutto” commenta il Segretario provinciale. “A tal proposito a nessuno sfuggirà lo straordinario valore della decisione assunta da PIER LUIGI BERSANI che, in maniera coraggiosa e generosa, ha inteso proporre le Primarie per individuare il candidato Premier del centrosinistra, rinunciando a ogni tutela pur garantita dallo Statuto. Sempre in tema di generosità allo stesso Bersani dobbiamo, altresì, riconoscere il grande merito di aver fatto prevalere l’interesse del Paese rendendo possibile la caduta del Governo PDL/Lega e l’avvio di questa fase di transizione per la salvezza dell’Italia”. “Sosteniamo il Governo Monti che ha l’innegabile merito di averci restituito credibilità a livello internazionale e aver ripreso per i capelli il Paese che stava andando a fondo a causa del governo Berlusconi. Certamente, essendo la giustizia sociale, il nostro primo impegno, alcuni provvedimenti del Governo Monti dovranno essere corretti nella prossima legislatura (pensioni e riforma del lavoro, in particolare). E ancora. Non possono essere i soliti noti a fare sacrifici: pensionati, lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori e giovani precari. I sacrifici devono essere meglio ridistribuiti e occorre far pagare di più ai grandi patrimoni e meno ai redditi di impresa e da lavoro dipendente, continuando la lotta all’evasione”.

“La via che porta alle elezioni e, speriamo, alla nostra vittoria, è irta di ostacoli” prosegue Lodolini. “Dobbiamo stare attenti. Da più parti e da più ambienti, si registrano evidenti tentativi di destrutturare il PD con proposte, provocazioni, volte a impedire il cambiamento. Si cerca di spezzare il nostro sogno politico e il nostro progetto. Un progetto che coniuga il ruolo dell’Italia e dei progressisti europei per costruire gli Stati Uniti d’Europa, per un’Europa (ancora oggi poco più che moneta) non più subalterna alla finanza. L’Europa come luogo di decisione fondamentale per un nuovo modello di sviluppo. Ragionare su un nuovo modello di sviluppo, concretamente, significa rimettere in fila i valori che contano (lavoro e bene comune), ribadire che l’economia sono le persone che ogni giorno vanno a lavorare e non i giochi finanziari, che una più equa ridistribuzione della ricchezza è necessaria, spostando il prelievo da chi paga a chi non paga, dai redditi da lavoro e impresa alla rendita e ai grandi patrimoni, dalle attività green e sostenibili alle attività black e dannose per l’ambiente e fare della bellezza che ci circonda il motore della ricchezza di cui abbiamo bisogno”.

”Delle scelte che faremo e dell’impegno che metteremo, nei prossimi 170 giorni, ne risponderemo un giorno ai nostri figli e nipoti. Diamoci dunque da fare, perché come disse Robert Kennedy "Il futuro non è un dono. Il futuro è un risultato".
 

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