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«Basta regali ai cacciatori», Europa verde contro la proposta di legge Bilò-Carloni

La nota ufficiale di Europa Verde - Verdi Marche

La Proposta di Legge n. 12/2022, presentata dai consiglieri di maggioranza Bilò e dal solito Rossi, che già lo scorso anno aveva proposto di aprire la “caccia di selezione” al predatore, « risulta priva di fondamento scientifico e non motivata da particolari urgenze o emergenze- scrive in una nota Europa Verde – Verdi Marche- L’iniziativa servirà soltanto ad alimentare un clima di odio e di paura nei confronti di questo animale, specie poiché si afferma senza prove che il lupo entra nei giardini delle case, che sbrana gli animali domestici nei cortili e che rappresenta un pericolo per l’uomo stesso. Al contrario, negli ultimi 150 anni non sono mai stati registrati casi di attacchi all'uomo da parte di lupi, mentre dall’esame dei loro escrementi essi risultano prediligere cinghiali e caprioli. La PDL di Rossi e Bilò vorrebbe ispirarsi ad un recente “modello” tedesco, che permetterebbe l’abbattimento di determinati esemplari di lupi, rapportandoli alle reiterate predazioni compiute da individui determinati in un determinato territorio. Questo presuppone però che le vittime delle predazioni siano sottoposte ad indagini genetiche accurate, costose e complesse, atte a risalire al DNA del predatore, in modo tale che si possa dimostrare che ad uccidere sia stato proprio quel determinato lupo».

«Nel nostro caso, con la scusa di tutelare gli allevatori, viene, invece, fatto l’ennesimo regalo di Natale alla già privilegiata categoria dei cacciatori. Il lupo rappresenta, infatti, il loro maggior “competitor”, proprio perché le sue prede preferite sono i cinghiali, le stesse che i cacciatori abbattono e rivendono ai ristoranti ed alla filiera della selvaggina! L’unica soluzione valida ed efficace per limitare le eventuali predazioni di animali da allevamento è quella di adottare misure di prevenzione e di custodia responsabile degli animali, utilizzando adeguate recinzioni e difese, soprattutto con l’ausilio di cani pastori abruzzesi, una specie che per secoli è stata selezionata e quindi si è “specializzata” proprio nella difesa delle greggi dai lupi. In ogni caso, la Legge Regionale delle Marche n. 17 del 1995 prevede comunque indennizzi agli allevatori sia se le predazioni sono causate da lupi, che da cani randagi o inselvatichiti. Riaprire la caccia al lupo farebbe solo ritornare in serio pericolo di estinzione questo stupendo animale, già decimato dal bracconaggio, dagli incidenti stradali e dalla selezione naturale. Verrebbe così privata la biodiversità del predatore al vertice della catena biologica, che ricopre un ruolo fondamentale nel contenimento di specie invasive come i cinghiali, introdotte, guarda caso, dai cacciatori».

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