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Agostinelli, M5S: “Quadrilatero: 2.3 miliardi di euro per il peggio possibile?”

“Riproposizione del solito meccanismo di prelievo di risorse pubbliche da consegnare alla gestione privata, togliendo controllo e poteri sul territorio agli Enti locali e, quindi, ai cittadini”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"Ho presentato una interrogazione a risposta scritta sul progetto “Quadrilatero”, co-firmata anche dagli altri deputati marchigiani del M5S Cecconi e Terzoni, per fare chiarezza sui tanti lati oscuri relativi a quella che si sta configurando come la madre di tutte le incompiute marchigiane.

Forse può essere utile sintetizzare alcuni dei punti cruciali della indecorosa questione che si protrae ormai da più di dieci anni.

La Società Quadrilatero Marche Umbria s.p.a., costituita circa dieci anni fa, è composta dai seguenti azionisti: ANAS con il 92,38 % di quote, Regione Marche, Regione Umbria, Provincia di Macerata, Camera di Commercio di Macerata, Camera di Commercio di Perugia, Camera di Commercio di Ancona e Provincia di Perugia: tutti organismi pubblici con la quasi totalità di azioni all'ANAS, cioè alla Società che ha come principale missione la costruzione e gestione delle strade statali quali le arterie del progetto Quadrilatero.
 
La società Quadrilatero SpA è una società pubblica di progetto, che ha per obiettivo, quale soggetto attuatore unico, la realizzazione del progetto pilota "Quadrilatero" con i seguenti compiti:

. la progettazione e la realizzazione dell'asse viario Marche Umbria costituito dal completamento e adeguamento di due arterie principali tese a migliorare e incrementare l'accessibilità alle aree interne delle due regioni;

. la redazione dei Piani di Area Vasta (i PAV) per il cofinanziamento dell'opera viaria;

. il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per assicurare la completa copertura dell'investimento previsto per la realizzazione del "Progetto Quadrilatero".

La cosiddetta “cattura di valore” per attirare tramite il Piano di Area Vasta fondi da privati, consisterebbe, in estrema sintesi, nella realizzazione di cosiddette “Aree Leader”, ovvero destinate alla realizzazione di insediamenti produttivi, commerciali e di servizi, che dovrebbero catturare ed attualizzare il «valore futuro» prodotto dalle nuove infrastrutture.

Purtroppo, come spesso accade e come cercherò di spiegare qui di seguito, questa idea si è concretizzata, sostanzialmente, un po’ “all’italiana”, dimostrandosi piuttosto una riproposizione del solito meccanismo di prelievo di risorse pubbliche da consegnare alla gestione privata, togliendo controllo e poteri sul territorio agli Enti locali e, quindi, ai cittadini.

Diamo prima alcuni numeri: il costo del progetto complessivo, diviso in due maxi lotti, risulta essere salito da 2,234 MILIARDI DI EURO (!!!) nel 2010 (v. “Camera di Commercio di Ancona_Le partecipazioni societarie-Report sul Bilancio di Esercizio 2010”, pag. 72)  a 2,269 Miliardi di euro nel 2011 e a 2,284 Miliardi di euro nel 2012, con un incremento rispetto al 2011 pari a circa 15 €/milioni, determinato principalmente dal maggior onere previsto per il sublotto 2.2 del maxilotto 2 (Pedemontana delle Marche tratto Matelica-Muccia-Sfercia) (v. Bilancio Integrato ANAS 2012, pag. 98).

Risulta che i PAV e le aree leader, inventati a suo tempo con la motivazione che avrebbero generato risorse "private" per contribuire alla realizzazione delle strade del progetto Quadrilatero, si sarebbero rivelati strumenti piuttosto infruttuosi, senza la concreta individuazione, a seguito dei bandi di gara, di significativi acquirenti o partner privati.

La quasi totalità del finanziamento dell’ opera, quindi, rimarrebbe a carico della collettività, con tanto di oneri più o meno diretti a carico sia dello Stato, sia dei bilanci dei comuni e degli enti locali interessati.

Va precisato che, per garantire il meccanismo di generazione di risorse da privati, si comprendono, nella progettazione, le aree di produzione e le aree di servizi (le già citate «aree leader») da affiancare alle strade e agli allacci, con valenza di veri e propri strumenti urbanistici, con priorità rispetto non solo ai piani regolatori comunali (i quali vengono automaticamente modificati dallo strumento) ma rispetto anche ai piani paesistici regionali, ai piani regionali delle infrastrutture e dei trasporti, ai piani regionali del commercio, ai piani territoriali di coordinamento delle Province.

La Quadrilatero, di fatto, va così a sostituirsi agli enti locali (Regioni, Province e Comuni) nella facoltà di programmazione economica e urbanistica che viene data in mano ad una società di diritto privato avente quindi il compito di garantire un'architettura finanziaria fatta tutta e solo di risorse pubbliche dirette e indirette; (cfr. Senato della Repubblica, Resoconto stenografico della seduta n. 943 del 24/01/2006).

Anche la Regione Marche, naturalmente, ci mette la sua parte di soldi dei cittadini: 90 Milioni di euro per il tratto Fabriano – Matelica Nord “Pedemontana delle Marche” , ad esempio.

L’ assurdo meccanismo, già più che criticabile in se, appare ancora più grave se si considera il fermo dei lavori o il ritardo sulla tempistica di realizzazione del progetto, con tanto di cassa integrazione per gli operai, nonché il fatto che la devastazione ambientale sia stata già messa in atto, con  ruspe e buldozer che hanno già da tempo scempiato alcune delle zone più belle della nostra Regione.
 
Il quadro generale, quindi, in estrema sintesi, si configura come una combinazione del peggio possibile: devastazione ambientale già in atto con l’avvio dei cantieri, rischio incompiuta, spreco di soldi pubblici per miliardi di euro, pianificazione del territorio e gestione dei nostri soldi ad opera di soggetti o società di diritto privato, al di fuori del controllo diretto da parte degli Enti locali, dei consigli e dei rappresentanti dei cittadini.

Alla luce di quanto sopra descritto, che costituisce a parere della scrivente solo una parte delle possibili criticità evidenziabili in merito al mare magnum Quadrilatero, ho ritenuto urgente iniziare a far chiarezza.

In questo primo atto di sindacato ispettivo, presentato in data 18.09.2013 si richiede al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti di rendere noto con esattezza:

- quanti finanziamenti sono stati stanziati dallo Stato e dagli organi pubblici e quanti sono stati, fino ad ora, i finanziamenti privati;
- quali risorse hanno prodotto i PAV e, ad esempio, quanto ha prodotto il PAV per l’Area Leader di Falconara Marittima;

- quale è il costo annuo della struttura della Società Quadrilatero e quale è il costo della struttura del CdA della stessa anche in considerazione del fatto che tali costi non risultano chiaramente pubblicati nel sito della medesima Società, benchè si tratti di una Società a capitale pubblico;
- quali provvedimenti intende assumere a sostegno dei lavoratori coinvolti nella vicenda riguardante il tratto marchigiano della Società;
- quali sono i tempi prevedibili per il completamento delle infrastrutture dal momento che tutte le scadenze, a suo tempo preventivate, non sono state rispettate dalla Società Quadrilatero e dal Contraente generale;
- se e quali misure intende attuare per mettere fine a strumenti di finanza creativa che si sono rivelati, alla luce dei fatti, costosi per lo Stato e per i cittadini, non avendo prodotto neanche l'auspicato rispetto dei tempi di realizzazione delle opere che risultano a totale costo pubblico."

25 settembre 2013

Donatella Agostinelli
Deputato MoV 5 Stelle

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