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Ddl "Buona Scuola", i sindacati incontrano parlamentari e candidati alle regionali

Le organizzazioni sindacali della scuola hanno incontrato parlamentari marchigiani e candidati governatori alle elezioni per confrontarsi sulle problematiche della scuola come i tagli all'organico e la stabilizzazione dei precari

Sindacati, parlamentari e candidati governatori alle prossime elezioni regionali a confronto sulle problematiche della scuola. Nelle Marche, durante le assemblee della scorsa settimana sono state raccolte quasi 3mila firme contro il ddl sulla Buona Scuola. Preoccupano soprattutto le modalità di stabilizzazione dei precari e la scarsa considerazione verso il personale Ata. «Ad oggi, sono 5.160 i posti ricoperti con incarichi annuali nella scuola marchigiana. Questi rappresentano il 25% del totale dei posti di lavoro. Posti che si andranno a consolidare con la stabilizzazione e se considerato anche l'organico funzionale, dovrebbero essere più di 6mila le assunzioni a settembre - afferma Manuela Carloni, Flc Cgil - Il governo collega l'assunzione di 100mila precari all'approvazione del disegno di legge. I tempi però non ci sono, né per una discussione tranquilla con tutti i tempi di cui necessita il Parlamento, né per fare velocemente l'assunzione di questi precari e garantire la scuola il primo settembre».

C'è poi il problema del personale. Rispetto allo scorso anno, l'organico sarà inferiore di 131 docenti (da 16.110 posti a 15.979), mentre per il prossimo anno scolastico sono previsti 1000 studenti in più. «131 posti in organico di diritto che servono a far funzionare la scuola marchigiana e non a dare una scuola di qualità- sottolinea Claudia Mazzucchelli, Uil Scuola-. Se non riusciremo ad ottenere questi 131 posti avremo seri problemi soprattutto nella scuola secondaria di primo e secondo grado con classi strapiene, molte delle quali con disabili,ci sarà meno tempo pieno alla scuola primaria, meno scuola dell'infanzia e saranno tagliati corsi a indirizzo musicale e annullati i corsi serali. Un'offerta formativa non adeguata alla richiesta delle famiglie e ai bisogni del territorio».

Altra perplessità è il nuovo ruolo dei dirigenti scolastici. «Il dirigente scolastico avrà addirittura il potere di fare una chiamata diretta agli insegnati da degli albi e senza condividere con nessuno i criteri di scelta. Altra preoccupazione è la costituzione degli albi, in cui dovranno confluire gli insegnati che vengono assunti con un obbligo triennale di stabilizzazione» riferisce Anna Bartolini, Cisl Scuola. Il personale della scuola chiede la riapertura del contratto di lavoro bloccato da 9 anni e che i diritti e gli obblighi del personale siano frutto di un accordo negoziale e non imposti per legge. «Il disegno di legge entra a gamba tesa sulla contrattazione nazionale di fatto, il Governo chiede 13 deleghe al Parlamento  e se il disegno passa così come è stato previsto, il contratto nazionale viene cancellato. Deciderà il Parlamento tutta l'organizzazione della vita scolastica e dei docenti eliminando il valore del contratto e quindi del confronto, il ruolo delle parti sociali e ciò che è democrazia» dice Paola Martano, Snals Confsal.

Presenti all'incontro l'on. Piergiorgio Carrescia e, in sostituzione dell'on. Serenella Fucksia, Sandro Bisonni del Movimento 5 Stelle. Hanno inviato una mail di interessamento, pur dichiarando di non poter prendere parte all'incontro, gli on. Andrea Cecconi, Irene Manzi, Alessia Morani, Camilla Fabbri, Patrizia Terroni e Donatella Agostinelli. La Regione era rappresentata dall'assessore all'Istruzione Marco Luchetti mentre tra i candidati governatore erano presenti Edoardo Mentrasti (Altre Marche) e Gianni Maggi (Movimento 5 Stelle). I presenti hanno assicurato il loro contributo a sostegno della scuola e della scuola marchigiana.

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