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Corona incontra i capigruppo uscenti: rebus Bilancio tra Imu e conti bloccati

Un bel rebus finanziario quello di cui dovrà discutere oggi il commissario con i capigruppo uscenti del Consiglio: sul tavolo la manovra del 2013, con le prime decisioni per un Bilancio che si annuncia all'insegna del rigore

Un bel rebus finanziario quello di cui dovrà discutere oggi il commissario Corona con i capigruppo uscenti del Consiglio: sul tavolo la manovra del 2013, che dovrà essere approvata entro il 30 giugno, con le prime decisioni per un Bilancio che si annuncia all’insegna del rigore.

CONTI BLOCCATI. Una delle prime questioni da affrontare, come ricorda il Messaggero, è quella del conto corrente aperto alle Poste, utilizzato per raccogliere i pagamenti di Imu, multe e balzelli vari pagati dai cittadini e bloccato da quasi un mese a causa della sentenza Longhi (che riguarda l'esproprio di un'area a Passo Varano) con 3,6 milioni di euro dentro, nonostante Palazzo del Popolo abbia già pagato la penale di 1 milione e 200mila euro.
Al momento, spiega sempre il quotidiano, la situazione non è ancora critica, perché il Comune come si sa è in gestione provvisoria e paga solo il dovuto e per dodicesimi – cioè mese per mese –  con le stesse spese del 2012, senza avviare nuovi progetti o investire in opere pubbliche, ma se questa impasse paradossale non si risolverà il Comune dovrà avviare un ricorso urgente al Tribunale per ottenere di nuovo l'uso del conto.

IL BILANCIO. Le prime cifre certe si conosceranno solo nella giornata di oggi, dopo l’incontro, ma quello che già si sa è l’indicazione data dal commissario a tutti i dirigenti di applicare tagli lineari alla spesa attorno al 10-12%, riduzioni che si dovranno tradurre in un risparmio di quasi 5 milioni e che – questo il timore espresso dai sindacati – rischia di mettere in discussione alcuni servizi ai cittadini.
Poche sorprese anche sul capitolo Imu: come d’altronde già previsto dall’uscente amministrazione Gramillano, quella sulla prima casa passerà dal 5,5 per mille del 2012 al tetto massimo del 6 per mille, garantendo al Comune vale 1,2 milioni di gettito in più. Resteranno invece al massimo del 10,6 per mille le aliquote sugli altri immobili. In totale, calcola il quotidiano, per la casa gli anconetani sborseranno 43 milioni di euro.

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