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Imu sui terreni agricoli in zona montana: Anci Marche scrive a Renzi e a Fassino

"Ci aspettiamo delle pronte rassicurazioni da poter condividere con i Sindaci - ha concluso Mangialardi - contando nella sospensione della pubblicazione del Decreto o nella correzione del testo dello stesso."

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"La divulgazione del Decreto interministeriale inerente l'IMU sui terreni agricoli in zona montana che impone il pagamento dai contribuenti interessati, per l'intero esercizio 2014, in un'unica soluzione entro il 16 dicembre, rappresenterebbe l'ennesima deroga plateale allo Statuto del contribuente se approvato senza le opportune modifiche".

Non usa giri di parole Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche, che al termine del direttivo straordinario convocato per affrontare la questione, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed al Presidente dell'Anci Piero Fassino nella quale, con grande risolutezza, ha chiesto che vengano riconsiderati sia i tempi che gli effetti della revisione sulle esenzioni IMU operata a seguito dell'articolo 22 del Dl 66/2014, considerando che tale Decreto, in via di perfezionamento, comporta una enorme penalizzazione delle aree che più di altre avrebbero bisogno di attenzione e sostegno. I comuni nelle Marche interessati dal problema che hanno altitudine sul livello del mare entro 280 metri sono 104 dei 236 municipi marchigiani. Quelli da 281 a 600 metri sono 108 comuni: per questa categoria sono esclusi dal pagamento i proprietari coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli iscritti alla cassa agricola. I comuni sopra i 600 metri che hanno l'esclusione totale sono 24.

"Inoltre - ha aggiunto Mangialardi - una decisione così imprevista a pochi giorni dalla scadenza dei termini, non farebbe che alimentare la diffusa sfiducia nei confronti della Pubblica Amministrazione e rappresenterebbe un'ulteriore grande incertezza per i Comuni interessati, che si vedranno tagliare il fondo di solidarietà per un totale, su scala nazionale, di 350 milioni di euro, in cambio di nuovo gettito tutto da recuperare. Al contempo, se il Decreto non dovesse essere corretto, saranno portati alla cassa contribuenti che da anni non pagano l'imposta immobiliare (né ICI né IMU) sui terreni montani."

"Ci aspettiamo delle pronte rassicurazioni da poter condividere con i Sindaci - ha concluso Mangialardi - contando nella sospensione della pubblicazione del Decreto o nella correzione del testo dello stesso."

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