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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Crisi Ucraina: “Gravi le parole della Mancinelli, così si fomenta il conflitto”

L’attacco è degli esponenti di Altra Idea di Città che hanno contestato le dichiarazioni del primo cittadino Valeria Mancinelli

Si continua a parlare di guerra in Ucraina più o meno direttamente. In questo caso gli esponenti di Altra Idea di Città Ancona hanno contestato le parole del primo cittadino Valeria Mancinelli:

«Di fronte alla criminale aggressione militare di Putin all’Ucraina abbiamo fin da subito aderito alla manifestazione indetta dall’Università della Pace domenica scorsa in Piazza Cavour. Piazza nella quale abbiamo assistito attoniti all’intervento della Sindaca di Ancona la quale, con toni e contenuti spiccatamente aggressivi, ha invocato a gran voce di armare con forza il popolo ucraino per combattere e resistere. Un pensiero in linea con la narrazione guerrafondaia di questi giorni; una narrazione tossica che, pur invocando una non meglio precisata pace, non fa altro che alzare il livello dello scontro rischiando di trasformare l’Ucraina in un pantano di morte e desolazione. La verità è che l’occidente, dopo aver allargato senza misura le sue aree di influenza politica e militare verso est, aver speso fiumi di miliardi in armamenti ed aver promosso campagne militari un po’ ovunque (Iraq, Afghanistan su tutte), a fronte della ingiustificata e ingiustificabile azione militare della Russia, invece che rivedere il proprio approccio per deviare verso politiche di pace e disarmo, decide di tuffarsi di nuovo nella guerra finanziando ed inviando armamenti all’Ucraina; armi che in parte finiranno nelle mani di impreparati civili, arruolati dal governo Ucraino per combattere l’ennesima guerra per procura dell’occidente, e che rischiano di diventare facile carne da macello nell’ennesimo scontro tra opposte potenze».

E ancora: «La Sindaca, dunque, avrebbe fatto bene a propagandare tutt’altri messaggi. Avrebbe dovuto parlare appunto di un immediato cessate il fuoco, della necessità di rimettere al centro la politica e la diplomazia; avrebbe dovuto chiedere all’Europa, all’occidente, alla NATO di interrompere questa folle corsa alla guerra e sostenere un quanto mai necessario multilateralismo fondato su accordi di pace e cooperazione. Ed invece non ha fatto altro che soffiare sul fuoco della violenza accentuando ancora di più un dibattito binario che vorrebbe trasformare anche questa guerra in uno scontro tra popoli, gli stessi popoli che invece sono collettivamente vittime di un modello economico e politico che utilizza i conflitti come strumento di oppressione e sfruttamento. Quanto alla necessità di continuare a mobilitarsi, chiediamo al movimento pacifista che si sta ricostruendo di non avere timore di schierarsi apertamente dalla parte della non violenza, del disarmo e della pace costruendo canali di sostegno alle popolazioni colpite, carovane di interposizione civile, momenti di mobilitazione e disobbedienza in tutto il paese. Altra Idea di Città è e sarà al fianco dei pacifisti, mai con chi alimenta il riarmo».

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