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Comune: Gramillano tenta il blitz con le partecipate, è il caos

Si trasforma in bagarre l'ultimo consiglio comunale: il sindaco tenta di ricompattare la maggioranza con nomine ad hoc, i lavori si bloccano, il Pd si spacca a metà con un documento contro il capogruppo

Si trasforma in bagarre l’ultimo consiglio comunale (almeno nelle intenzioni del partito democratico) della giunta di Ancona. A ripercorrere il tormentato appuntamento di ieri è il Messaggero:

L’obiettivo principale era quello di approvare l'assestamento di Bilancio e chiudere in bellezza coi conti in ordine, l’amministrazione aveva anche incassato l’ok dei revisori dei conti, col ragioniere capo Ghiandoni che aveva fugato ogni timore: “Nessun rischio dissesto, anche se per ora non ci sono margini per garantire la riduzione Imu”.

Mentre la manovra viene illustrata, però, scoppia il caos, perché – riporta sempre il quotidiano – si sparge la voce che il sindaco Gramillano avrebbe firmato i decreti di nomina per Ciotti ad Anconambiente, Baldini a Prometeo e Clementi a Marinadorica, un tentativo in extremis di recuperare Idv, Udc e Api in maggioranza e disinnescare il rischio-dimissioni. È troppo: il capogruppo Pd Benadducci dichiara che “qualche nomina” non basterà a risolvere la crisi di un’amministrazione che “non è in grado di portare avanti un progetto”, il primo cittadino replica “Parla a titolo personale”, momenti di alta tensione, i fedelissimi del sindaco-preside firmano una nota per sconfessare Benadducci (8 firme su 16, “mezzo Pd”, chiosa il giornale). La sospensione per il pranzo è il gong che chiude il primo round.

I lavori riprendono ma la maggioranza si ferma a 16 per le assenze della presidente Perticaroli (Api), i Pd Cantani e Cardoni, l'Udc Ippoliti, e con i ritardatari Mengani e Moglie: seduta rinviata, ancora bagarre. Gli otto contro Benadducci parlano di “posizione personale”, il segretario cittadino Perilli difende il capogruppo che “risponde all’indirizzo del partito”. Gramillano, nel caos, prende tempo, chiedendo di concentrarsi tutti sull’approvazione dell’assestamento e la mozione sui teatri. E proprio sulle fondazioni il primo cittadino estrae un coniglio dal cilindro aprendo a un testo unitario con l’opposizione, dicendosi favorevole alla fondazione unica ma “aperto a ogni soluzione”.
 

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