Comune: Gramillano tenta il blitz con le partecipate, è il caos
Si trasforma in bagarre l'ultimo consiglio comunale: il sindaco tenta di ricompattare la maggioranza con nomine ad hoc, i lavori si bloccano, il Pd si spacca a metà con un documento contro il capogruppo
Si trasforma in bagarre l’ultimo consiglio comunale (almeno nelle intenzioni del partito democratico) della giunta di Ancona. A ripercorrere il tormentato appuntamento di ieri è il Messaggero:
L’obiettivo principale era quello di approvare l'assestamento di Bilancio e chiudere in bellezza coi conti in ordine, l’amministrazione aveva anche incassato l’ok dei revisori dei conti, col ragioniere capo Ghiandoni che aveva fugato ogni timore: “Nessun rischio dissesto, anche se per ora non ci sono margini per garantire la riduzione Imu”.
Mentre la manovra viene illustrata, però, scoppia il caos, perché – riporta sempre il quotidiano – si sparge la voce che il sindaco Gramillano avrebbe firmato i decreti di nomina per Ciotti ad Anconambiente, Baldini a Prometeo e Clementi a Marinadorica, un tentativo in extremis di recuperare Idv, Udc e Api in maggioranza e disinnescare il rischio-dimissioni. È troppo: il capogruppo Pd Benadducci dichiara che “qualche nomina” non basterà a risolvere la crisi di un’amministrazione che “non è in grado di portare avanti un progetto”, il primo cittadino replica “Parla a titolo personale”, momenti di alta tensione, i fedelissimi del sindaco-preside firmano una nota per sconfessare Benadducci (8 firme su 16, “mezzo Pd”, chiosa il giornale). La sospensione per il pranzo è il gong che chiude il primo round.