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Gioventù Nazionale (Fdi-An) in piazza: «Abbattiamo i muri dell'illusione»

«Siamo scesi in piazza per smantellare le menzogne che ogni giorno vengono raccontate; esistono categorie che vengono messe sotto la luce dei riflettori dalle politiche dell’Unione Europea e che in realtà sono soltanto dei meri spot»

Si è tenuto ieri pomeriggio nel centro di Ancona il volantinaggio di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia-AN, in occasione della campagna “abbattiamo i muri dell’illusione” per ricordare il 9 Novembre 1989, giorno della caduta del muro di Berlino.

«Mentre l’Unione Europea continua ad erigere muri invisibili tra chi la governa e i popoli -  ha detto Angelo Eliantonio, membro dell’esecutivo nazionale di Gioventù Nazionale e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia-AN - siamo scesi in piazza per smantellare le menzogne che ogni giorno vengono raccontate; esistono categorie che vengono messe sotto la luce dei riflettori dalle politiche dell’Unione Europea e che in realtà sono soltanto dei meri SPOT, a discapito di quelle che sono state invece dimenticate e sulle quali si basa da sempre la nostra economia e la struttura della nostra Nazione. Siamo stati tra i primi a squarciare il velo di Maya che copriva il guadagno della finta accoglienza; da una parte il business milionario delle varie cooperative rosse e dall’altra gli immigrati giunti nella nostra terra con l’illusione di trovare benessere, che si ritrovano invece ad essere sfruttati dalle stesse cooperative dell’accoglienza e quindi utili solo al sistema che ci lucra sopra, diventando protagonisti inconsapevoli della tratta degli schiavi del terzo millennio».

«Poi c’è il dramma dei tanti ragazzi italiani che per fare un’esperienza lavorativa e formativa devono andare in altre Nazioni senza prospettive concrete, ha continuato Angelica Lupacchini, presidente provinciale di Gioventù Nazionale, sviliti dalla disoccupazione giovanile italiana e senza prospettive, cedono all’illusione di realizzarsi all’estero e spesso si ritrovano sfruttati e sottopagati come lavapiatti in ristoranti d’oltralpe. Oppure i ragazzi che partono per un’esperienza come l’Erasmus, credendola un esperienza formativa, raccontata dai media come lo strumento per la realizzazione della Generazione Europa e si devono invece trovare a vivere in condizioni misere, a dover gravare sulle famiglie, perché il rimborso universitario non basta. L’illusione di un progetto che diventa un’occasione solo per chi se lo può permettere di farsi una vacanza all’estero». 

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