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Matrimonio obbligato per 29, Lodolini: «Basta Comuni sotto i 5mila abitanti»

Fabriano con Cerreto (35mila abitanti), Sirolo, Numana e Camerano, Città del Conero da 15mila abitanti e Monte Roberto con Castelbellino (8mila residenti). Il ddl Lodolini fa ragionare le amministrazioni

Sirolo, Numana e Camerano studiano per unirsi e diventare Città del Conero, Fabriano e Cerreto  d'Esi ragionano sul Comune unico e c'è fermento anche nelle valli del Misa, Esino e Musone con i paesi a guardare rispettivamente Senigallia, Jesi e Osimo. Mentre a Roma si dibatte sul superamento del Senato, sulla via costituzionale per l'abolizione delle Province e sulle Macroregioni, qualcosa si muove anche per i Comuni. A novembre è stato il parlamentare marchigiano Emanuele Lodolini a presentare, a questo proposito, un suo disegno di legge per arrivare a «un principio importante – spiega l'onorevole – e cioè che in Italia non devono più esistere comuni sotto i 5000 abitanti. Non è pensabile che non si metta mano anche all'organizzazione dello Stato a livello locale. È un ragionamento che va fatto». 

Il ddl Lodolini obbliga i Comuni a fondersi tra loro entro i due anni dall'approvazione della legge. Se ciò non avviene si perde il diritto ai benefici previsti dallo Stato (bonus del 20% dei trasferimenti erariali dei Comuni preesistenti fino a un massimo di 1,5 milioni per i 10 anni successivi, svincolo di risorse dal Patto di Stabilità). Come Trecastelli, l'esempio da seguire per Lodolini. Il nuovo paese, nato nel 2014 dalla fusione di Ripe, Castel Colonna e Monterado, che oggi conta oltre 7500 abitanti ha ricevuto un contributo aggiuntivo di 343.920,38 euro dallo Stato nel suo primo anno di vita. E se il campanile dovesse resistere al vil denaro? Il ddl prevede l'imposizione da parte delle Regioni che, se inadempienti al termine del quarto anno dall'entrata in vigore della legge, possono incorrere in decuratezioni del 50% dei trasferimenti statali (fatti salvi i capitoli per sanità e trasporto pubblico). «Io ho presentato il ddl a novembre ma la successiva Legge di Stabilità – aggiunge Lodolini – rafforza la mia proposta prevedendo un contributo aggiuntivo del 40% (anziché il 20%, ndr) rispetto ai trasferimenti statali del 2010, l'ultimo anno prima dei tagli lineari. Tuttavia le amministrazioni devono capire che questo ulteriore bonus è relativo a quest'anno. Non è detto che venga confermato nella prossima Legge di Stabilità». C'è da sbrigarsi, insomma. Anche perché l'iter non è immediato. Vanno fatti votare i due consigli comunali e il tutto deve essere ratificato da un referendum cittadino. «L'importante – avverte Roberto Piccinini, direttore di Legautonomie Marche -  è spiegare il processo ai cittadini. Illustrare attraverso incontri, assemblee pubbliche tutti i vantaggi. Le fusioni a freddo rischiano di naufragare».

Altri dubbi riguardano l'ammontare dei fondi messi a disposizione. Se non dovessero bastassero a coprire tutte le fusioni, sarebbero ripartiti proporzionalmente tra i nuovi Comuni. Lo Stato nel 2015 ha girato 9,8 milioni di contributi a 28 fusioni in tutta Italia. Nelle Marche oltre Trecastelli, c'è la pesarese Vallefoglia (Corbordolo e Sant'Angelo in Lizzola). In standby, si attende un pronunciamento del Tar per marzo, le fusioni per incorporazione di Mombaroccio con Pesaro e di Tavoleto con Urbino. E nell'Anconetano? La provincia di Ancona conta 47 Comuni. Si va dai circa 100mila di Ancona ai poco più di 700 di Poggio San Marcello. Solo in 18 superano i 5000 abitanti. Le fusioni, dunque, interesseranno, prima o poi, 29 amministrazioni. Fabriano e Cerreto d'Esi starebbero ragionando sulla fusione per incorporazione tipo Pesaro: nascerebbe un Comune da 35mila abitanti e la località minore potrebbe contare sulle figure di un pro sindaco e due consultori per mantenere la sua rappresentanza. Altri esempi analoghi potrebbero concretizzarsi puntando su Senigallia, Jesi e Osimo. I Pd di Sirolo, Numana e Camerano pensano a quella che si vorrebbe ribattezzare Città del Conero (15mila abitanti) mentre in Vallesina, Monte Roberto e Castelbellino (quasi 8mila abitanti) hanno già annunciato l'intenzione al matrimonio.

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