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Frase choc sui politici in sciopero, è scontro aperto tra il sindaco e la deputata

"Le auguro tutto il bene del mondo con la speranza però che non sieda mai più in Parlamento" ha scritto Pazzaglini. "Faccia rientrare le persone a Visso e inizi a consegnare le casette" replica la Ricciatti

L’onorevole Lara Ricciatti aveva subito invitato a chiedere scusa il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini che giorni fa, su Facebook, aveva invitato i parlamentari in sciopero della fame per chiedere l’approvazione dello ius soli e non smettere la loro protesta civile e di andare fino in fondo. Un sarcasmo definito “sconcertante” dalla deputata di Mdp. 

Il sindaco di Visso

Nessun passo indietro dal primo cittadino maceratese che, anzi, ha dato fuoco alle polveri e ha attaccato la Ricciatti partendo dal fatto che la giovane onorevole sia di fatto una studentessa: “Massimo rispetto per gli studenti. Trovo assurdo però che una giovane donna, nominata in parlamento dal segretario di un partito (non dite eletta perché il suo nome su una scheda non l'ha scritto nessuno), che nella vita non ha dimostrato nulla se non quell'ideologia tipica di chi non ha mai avuto bisogno di lavorare per pagare le bollette, che guadagna 10 volte quello che guadagna un lavoratore in Italia, si degni di occuparsi di me per la prima volta per una battuta scritta su Facebook. Le auguro tutto il bene del mondo con la speranza però che non sieda mai più in Parlamento”.

La deputata di Fano

Parole al vetriolo a cui la Ricciatti ha risposto sempre sui social: “Caro Sindaco, ieri le ho suggerito di pensare ai terremotati. Noto che non ha raccolto il mio consiglio e leggo che continua a cercare la rissa per soli fini elettorali. No, proprio non ci siamo. Non raccoglierò questa bieca e squallida provocazione. Solo un paio di cose però voglio raccontargliele: La prima volta che mi occupai di lei fu a Visso, quando zaino in spalla, libri e cioccolatini per i suoi bambini ed anziani, venni a farle visita per capire, insieme a lei, le urgenze e le necessità. Quelle cose che mi raccontò e che io mi appuntai nei fogli le ritrova in proposte di legge, emendamenti, interrogazioni sul sito della Camera. Se l’avesse aperto le avrebbe trovate. Se non avesse seguito la foga da campagna elettorale di chi ce l’ha più lungo, avrebbe visto che nella mia vita sono sempre stata precaria. Ho vinto le primarie (non sono stata nominata) mentre scrivevo la mia tesi specialistica. Mi sono sempre mantenuta gli studi lavorando, perché con orgoglio le dico che sono figlia di due operai che nella loro vita hanno fatto sacrifici per far studiare i figli. C’è scritto tutto, signor sindaco. Bastava leggere.Ci siamo incontrati più volte, signor Sindaco. Sono tornata più volte a Visso e lei è venuto nella mia città, a Fano. Ma impegnato com’era a far casino non ha ben riflettuto. Le rinnovo il consiglio: si metta al pari dei suoi colleghi, faccia rientrare le persone a Visso, inizi a consegnare le casette. Che quelle sono più importanti sia della sua che della mia campagna elettorale”.

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