rotate-mobile
Politica

Divieti di balneazione a Falconara, Federici: «Che fine ha fatto il progetto delle 5 vasche?»

Franco Federici spiega la sua in merito alla questione degli sversamenti che, per il democrat, si potrebbero risolvere recuperando un vecchio progetto in cui si era investito

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Sugli sversamenti fognari sul litorale di Falconara e Palombina si continua a intorbidire le acque, più di quanto già lo siano ed a confondere le idee ai cittadini ed agli operatori balneari. E' inconfutabile che il problema di intervenire per bonificare il litorale di Falconara parta dal lontano 2004, quando - a seguito di un accordo tra Multiservizi e Comune di Falconara - si mise mano ad uno studio serio (costato alla collettività ben € 141.000,00) preceduto da controlli e rilievi sul campo durati un anno e mezzo, che si era concretizzato nell'unico progetto percorribile sotto l'aspetto tecnico e finanziario, per la realizzazione di cinque vasche volano di prima pioggia, di cui tre lungo l'arenile. Il primo stralcio dei lavori si è concretizzato tra il 2010 ed il 2013 con la costruzione della prima vasca volano a Palombina Vecchia, con un costo di circa € 1,3 milioni che, alla prova dei fatti, sta dando ottimi risultati, impedendo gli sversamenti sulla battigia come, invece - ad ogni leggera pioggia - avviene nelle altre zone del litorale. Il progetto non è proseguito nei successivi stralci, in parte già finanziati nel piano degli investimenti di AATO n. 2 e di Multiservizi, perché il gestore ed il Sindaco di Falconara che si accoda, sostengono che nel frattempo la normativa è cambiata. E' una affermazione generica e che non trova riscontro perché sia "il Piano di Tutela delle acque del 2010" della Regione Marche, che le N.T.A. (Norme Tecniche di Attuazione) vigenti, a tutt'oggi non hanno recepito alcuna nuova normativa al riguardo. La verità è che sia la Multiservizi e che l'AATO non hanno mai creduto fino in fondo nell'urgente priorità del progetto, dato che si sono privilegiati massicci investimenti in altre zone del territorio provinciale. Solo dopo che la situazione è sfuggita di mano con i 12 sversamenti dell'anno scorso (ed i sei di quest'inizio di stagione), si è affidato un nuovo studio preliminare che ha ipotizzato 5 soluzioni tecniche di difficile realizzazione pratica e dai costi insostenibili che vanno dai 40 ai 50 milioni di euro.

La morale di tutta questa storia può trovare questa sintesi:

  1. La responsabilità oggettiva di Multiservizi, gestore degli impianti e delle reti, è quella di non essere riuscita, dopo ben 12 anni (a partire dal 2004), a risolvere, a costi sostenibili (3-4 milioni di euro), l'annoso problema degli sversamenti fognari lungo il litorale.
  2. La responsabilità politica del Sindaco e della Giunta di Falconara che - pur essendo il terzo socio di Multiservizi - non ha posto la questione della balneazione del litorale tra le sue priorità programmatiche e non si è mai battuta per questo, accodandosi a tutte le scelte del gestore delle reti, fino a farsi sfilare il proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione della società.
  3. E' colpevole la scelta di aver accantonato un progetto valido, che alla prova dei fatti funziona, come dimostra la vasca volano di Palombina Vecchia ed aver affidato un altro studio che comporta altre spese per la collettività e tempi di realizzazione biblici.
  4. E' fuorviante affermare che il progetto delle vasche volano è superato da una nuova normativa, quando sarebbe stato sufficiente inserire alcuni aggiustamenti migliorativi alla luce dell'esperimento pilota di Palombina Vecchia.

Ciò è talmente vero che perfino l'AATO n.2 nella delibera consortile n. 4 del 27/3/2013, - laddove definisce gli indirizzi per gli anni 2012-2014 e le linee guida per gli anni 2015-2030, nell'allegato 2 a pagg. 9 e 15 - indica tra le priorità la realizzazione di un'altra "vasca volano nel sollevamento V11 vicino al cavalcavia della ferrovia della Stazione", prevedendo un costo di € 2 milioni (consultare per credere). Salvo poi la stessa AATO contraddirsi con la delibera consortile n. 7 del 23/4/2014, con la quale approva il piano economico ed il piano degli investimenti per gli anni 2014-2017, stralciando alcune priorità dell'anno prima. Nella scelta degli investimenti si continua a fare il gioco delle tre carte, non tenendo conto della assoluta priorità degli interventi sul nostro territorio che, pur essendo coperto da un impianto di depurazione, la sua funzione viene vanificata dalla insufficienza degli impianti e delle reti esistenti lungo il litorale a monte del depuratore stesso, creando una situazione non più sostenibile sotto l'aspetto ambientale, economico e di immagine della città.

Franco Federici - Capogruppo PD Falconara

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Divieti di balneazione a Falconara, Federici: «Che fine ha fatto il progetto delle 5 vasche?»

AnconaToday è in caricamento