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Fase 2, lo sport sì ma le messe no: il Popolo della famiglia chiama la mobilitazione

Il Popolo della Famiglia è pronto a una mobilitazione nazionale e nelle Marche

«Messe ancora chiuse, siamo all’oltraggio». Lo ha detto  Mario Adinolfi, leader del Popolo della famiglia, che annuncia una mobilitazione nazionale, presa e rilanciata subito anche nelle Marche da Fabio Sebastianelli, che ha detto: «E’ davvero assurdo e inaudito quanto gli italiani hanno ascoltato ieri sera, durante la conferenza  del Presidente Conte. Si è prevista tra le varie cose la riapertura delle attività sportive e non la riapertura delle messe. Abbiamo accettato con diligenza e senso civico  la chiusura delle messe necessaria durante la fase 1. Avrei potuto capire e accettato delle limitazioni durante la fase 2, come ad esempio un fedele per ogni panca, e magari messe con i fedeli a scaglionati; ma non l'indifferenza assoluta verso milioni di cattolici e  anche verso i fedeli delle altre religioni, perché gli stessi divieti li hanno anche loro. Questa è una palese violazione della libertà di culto, prevista dalla nostra Costituzione. Il PDF Marche, in linea con il nostro Presidente Nazionale Mario Adinolfi, è pronto alla mobilitazione». 

Lo stesso Adinolfi ha infatti parlato di «una libertà religiosa ancora del tutto calpestata. Funerali, all’aperto, con massimo quindici persone. Niente messe, chiusura sine die, non viene indicata neanche una ipotesi di data per la riapertura. Credo sia una plateale offesa al limite dell’oltraggio per milioni di credenti. Il Popolo della Famiglia è pronto a una mobilitazione nazionale che risponda a questo sopruso che ha precedenti solo negli Stati totalitari o massonici».

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