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Falconara, telefono emergenze inattivo: le civiche chiedono la sfiducia per Rossi

Durante l'incendio alla Casali il numero per le emergenze ambientali era spento. Il Comune sapeva e non ha fatto nulla per ovviare al disservizio. Questi i punti fermi della mozione di Falconara Bene Comune

Il numero per le emergenze ambientali, durante l'incendio alla Casali dello scorso luglio, non era raggiungibile. Non lo era da una settimana e il Comune lo sapeva da 10 giorni ma non ha fatto nulla per ovviare a questa mancanza. Sono questi i pilastri della mozione di sfiducia nei confronti del vicesindaco Clemente Rossi, presentata ieri dal consigliere comunale Riccardo Borini (Falconara Bene Comune/Cittadini in Comune).

Borini ha fatto richiesta di accesso agli atti che hanno riguardato l'evento del 17 luglio. La popolazione venne avvisata di rimanere in casa a 5 ore di distanza dall'incendio. Molti, allarmati dalla puzza di fumo, che portata dal vento aveva raggiunto anche altri quartieri, chiamarono il numero per le emergenze ambientali. Invano. Dagli atti, emerge il perché. Il comandante della Polizia Municipale Stefano Martelli era in ferie. Lo sapevano, dal 6 luglio, i dirigenti: Alberto Brunetti (IV settore, Polizia Municipale), Daniela Del Fiasco (I settore, Amministrazione Generale e Staff del Sindaco) e Stefano Capannelli (III settore, Gestione del Territorio). E lo sapevano anche il segretario generale Angela Graziani e il vicesindaco Rossi. Martelli li aveva avvisati con una lettera. Nella quale non si annunciava solo il periodo di ferie (dal 10 al 28 luglio) ma si metteva anche in discussione l'intero servizio di reperibilità. Martelli a febbraio aveva deciso di prendersi la responsabilità del numero reperibile "considerando che la gestione delle telefonate comporta che il reperibile funzioni da centralino per tutti i tipi di problemi segnalati". Vale a dire: la stragrande maggioranza delle telefonate non sono per i vigili. Lui stesso racconta di aver ricevuto, da febbraio a luglio, solo due chiamate "che avevano i presupposti" per un intervento dei vigili. Il resto? "Mere richieste di informazioni, questioni di nessuna urgenza o segnalazioni ricevute per conto dell'Ufficio Ambiente (fenomeni odorigeni o riferite alla torcia della Raffineria Api)". Poi, andando via, spiega che non può.

«Riteniamo che l'inattività del telefono per le Emergenze Ambientali – spiega Borini - abbia impedito a tutti gli attori istituzionali in campo per l’emergenza del 17 luglio scorso di capire in quali zone della città si fossero diffuse le esalazioni. Infatti dalle numerosissime testimonianze scritte su Facebook da molti cittadini falconaresi, la diffusione delle esalazioni nelle prime ore del mattino quantomeno hanno interessato anche le zone di Falconara Alta, Palombina Vecchia, via Italia, via Solferino, via Roma, via Pergolesi, Piazza Municipio. Nessun rilevamento della qualità dell’aria fu effettuato in quelle zone di Falconara Marittima e, per di più, nella centralina di rilevamento di Falconara Alta gli analizzatori del benzene e delle pm10 non registrarono alcun dato. Questo evento dimostra organizzazione fa acqua da tutte le parti". Di qui la richiesta di togliere Protezione Civile e Polizia Municipale tra le deleghe del vicesindaco. Una nuova grana per il sindaco Brandoni. Perché se è facile immaginare che la maggioranza farà quadrato su Rossi, è altrettanto prevedibile che il fronte anticomandante, formato dai consiglieri che da tempo ne chiedono la testa, torni in pressing sul sindaco per una sostituzione. In vista anche della scadenza del contratto, al 31 dicembre, del graduato.

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