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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Autonomia energetica e infrastrutture, la ricetta di "Noi moderati - Italia al centro"

Pierluca Milletti, dottore commercialista e Segretario provinciale di Ancona di Italia Al Centro, interviene sul tema dell'energia e delle infrastrutture

ANCONA - La Lista "Noi Moderati", in coalizione nello schieramento di centrodestra, presenta il suo programma elettorale. In particolare la squadra operativa dei Segretari provinciali di Italia Al Centro-Marche, partito simbolo della Lista "Noi Moderati" assieme ad altri partiti centristi, quali UDC, Noi con l'Italia e Coraggio Italia, sta proponendo alla Regione Marche dei focus illustrativi del proprio programma elettorale. Pierluca Milletti, dottore commercialista e Segretario provinciale di Ancona di Italia Al Centro, interviene sul tema dell'energia. 

«L’Agenda di Italia Al Centro in merito all’autonomia energetica ed infrastrutture materiali e immateriali -sostiene Milletti- prevede la diversificazione delle fonti energetiche e della riduzione della dipendenza dall’estero, innanzitutto riattivando l’estrazione e la produzione di idrocarburi sul territorio nazionale, almeno nella fase di transizione, con le relative ricadute occupazionali ed economiche a livello locale e regionale, riavviando la ricerca sul nucleare, in particolare sullo sviluppo delle nuove evoluzioni tecnologiche, realizzando con urgenza i rigassificatori che consentano l’approvvigionamento sul mercato libero del GNL. E’ necessario -prosegue Milletti- un processo rapido di adeguamento di tutte le infrastrutture, a partire da quelle necessarie allo smaltimento e alla valorizzazione dei rifiuti, come i termovalorizzatori, e quelle idriche, per fronteggiare l’emergenza siccità e prevenire rischi futuri. Il paese deve sviluppare la Smart grid, che è la rete intelligente, o meglio un insieme di reti elettriche e di tecnologie che, grazie allo scambio reciproco d’informazioni, permettono di gestire e monitorare la distribuzione di energia elettrica da tutte le fonti di produzione e soddisfare le diverse richieste di elettricità degli utenti collegati, produttori e consumatori in maniera più efficiente, razionale e sicura. Dovremo avere delle smart grid e delle smart city, per fare in modo che le reti intelligenti saranno parti integranti di città altrettanto intelligenti, capaci di rispondere in maniera rapida, efficace e mirata alle esigenze, anche energetiche, dei cittadini. La nostra nazione ha bisogno della smart grid in quanto permette una maggior sicurezza; solidarietà e fiducia; piena integrazione del mercato interno dell’energia; efficienza energetica; azione per il clima e decarbonizzazione dell’economia; ricerca, innovazione e competitività. Le smart grid aiuteranno lo sviluppo delle rinnovabili dato che grazie al loro apporto e presenza si potrà accogliere una quota maggiore della produzione da rinnovabili, garantendo una gestione affidabile della rete.Inoltre, costituiscono una necessità determinata dallo sviluppo della produzione energetica su base periferica della rete. La produzione di energia elettrica, specialmente da impianti fotovoltaici, da piccoli produttori locali è già una realtà con uno sviluppo importante e la rete richiede un necessario aggiornamento, contemplando l’esigenza di gestire le situazioni in cui la produzione periferica è limitata o eccessiva rispetto ai consumi. Le reti intelligenti sono nate proprio per gestire al meglio questa e altre sfide, tra le quali si affermerà una maggior centralità del ruolo dell’utente finale. Infatti, come detto, non sarà più solo consumatore, ma anche produttore: nasce così il prosumer.

Come sempre sono state ed ancora di più oggi, le infrastrutture logistiche sono fondamentali, per colmare i gravissimi gap nella mobilità nazionale di persone e merci; fino a quelle digitali, introducendo, nell’ottica di digitalizzazione del Paese, il diritto universale alla connessione, garantendo a tutti i cittadini e tutte le imprese sul territorio nazionale pari accesso alle connessioni ad alta velocità, con l’intervento dello Stato nelle aree a fallimento di mercato e correggere o rivedere le scelte ed i comportamenti fatti in passato nei confronti dei gestori e degli investitori privati nella direzione dell’infrastruttura digitale unica. Nel complesso -conclude il Segretario provinciale di Ancona- è necessario superare tutte le politiche nemiche della crescita e dello sviluppo e ragionare in termini di interesse nazionale».

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