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Elezioni regionali Marche 2015

Salvini ad Ancona: «Priorità a immigrazione e lavoro», proteste con lancio di uova e bottiglie

Ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti anti-Lega, si registrano due contusi tra i manifestanti e 6 tra le forze dell'ordine. La polizia ha anche identificato tre persone, ma solo una ragazza rischia di essere denunciata per lancio di oggetti

«Per le Marche servono riforme sulla sicurezza e penso al quartiere Piano di Ancona perché non ci possono essere interi quartieri in mano allo spaccio e all’immigrazione incontrollata. Penso al lavoro, attraverso la difesa della pesca e dell’agricoltura, massacrate dall’Europa. E penso alla sanità, che va migliorata aprendo gli ospedali anche di sera come facciamo in Veneto dove governiamo. Non ci rassegnamo a un Pd che ha occupato tutto nelle Marche e sono orgoglioso di rappresentare l’unica alternativa ad una sinistra che ha fatto solo disastri». Parla così Matteo Salvini in piazza Roma ad Ancona, dove stamattina (27 aprile) è arrivato per partecipare ad un gazebo dei militanti della Lega Nord impegnati nella raccolta firme per presentare la lista. Ma soprattutto per sostenere il candidato presidente delle Marche di Lega e Fratelli d'Italia alle prossime regionali Francesco Acquaroli

Ma il leader del carroccio, a quel banchetto a due passi dalla fontana, non ci è mai arrivato. Quando Salvini si è presentato in piazza dal lato della Corte d’Appello, si sono scatenati una 40ina di manifestanti anti-lega che lo stavano aspettando all’altezza del corso. Un gruppo che Salvini non ha esitato a commentare come “sfigati e incivili”. E sono partiti i cori: «Con i migranti solidarietà, fuori i fascisti dalle città», e poi «Siamo tutti antifascisti». Tra loro (centri sociali, Collettivo studentesco e Casa De Nialtri) e Salvini, c'era un cordone di polizia in assetto antisommossa.

I fascisti, appunto, sarebbero i leghisti a detta dei manifestanti. Mentre per i leghisti, i fascisti erano loro, quelli dei centri sociali che non hanno fatto arrivare Salvini a destinazione. Si è fermato all’altezza dell’edicola vicino alla fontana, attorniato da fans, militanti e giornalisti. Dalle retrovie della contro-manifestazione vola qualche uovo. «Non mi sembra normale che questi quà possano lanciare qualsiasi schifezza nei nostri confronti - ha detto Salvini ad uno dei responsabili dell’ordine pubblico -  Come posso avvicinarmi al gazebo? Sono questi i veri violenti». E glielo dice col megafono. Li invita ad andare a lavorare. Gli animi si scaldano e mentre Salvini risponde alle domande dei giornalisti a debita distanza di sicurezza, i centri sociali tentano di superare il cordone di polizia. E scatta la carica della celere. Alcuni manifestanti urlano contro i poliziotti. Altri tentano di aggirare il blocco per avvicinarsi, mentre dalle retrovie parte una pioggia di pomodori e uova in direzione del gazebo dei leghisti. Poi arriva anche un fumogeno. Un’altra carica e la situazione torna alla normalità.

L'ARRIVO DI SALVINI AD ANCONA

Salvini torna a parlare di immigrazione, attorniato da simpatizzanti che sgomitano per avere un selfie con il “Matteo di destra”. Immigrazione dunque. Ma al Piano cosa fare? Lo ribadisce più volte: «Controllare e sgomberare, diritti e doveri uguali per tutti, italiani e non» e arriva l’applauso. «Bravo Mattè!» dice un passante. Mentre alcuni militanti cantano «Alè Salvini». E con quelli che non sono ancora integrati come la mettiamo? «Si integra con casa e lavoro, ci sono 4 milioni di italiani disoccupati, per cui è dura promettere lavoro a centinaio di migliaia di altre persone». Dunque la Bossi-Fini ha fallito? «L’hanno smontata pezzo per pezzo e andrebbe ricostruita» dice lui. Poi Salvini se ne va tra gli applausi dei suoi e i fischi delle sinistre. Qualcuno tenta di raggiungerlo sullo scadere ma viene placcato dai poliziotti. 

Alla fine si registrano due contusi tra i manifestanti e 6 tra le forze dell’ordine (5 del reparto Mobile e uno della scientifica). La polizia ha anche identificato tre persone, ma solo una ragazza di 24 anni della provincia Macerata rischia di essere denunciata per lancio di oggetti. Per Silvana Pazzagli di Casa De Nialtri era doveroso contrastare la Lega: «Alla luce degli ultimi fatti di cronaca delle stragi in mare, è urgente che si apra un corridoio umanitario. La lega ad Ancona non è gradita perché le loro idee cavalcano una guerra tra poveri in cui vedono l’immigrato come una minaccia. Per questo non bisogna permettere l’agibilità alla Lega».

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