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Elezioni Comunali 2013

Comunali 2013: intervista al candidato sindaco della lista 60100 Ancona, Stefano Tombolini

Proseguono le interviste a tutti i candidati sindaco per Ancona. Sentiamo che cosa hanno da dire su temi come l'Imu, il degrado e il rilancio di Ancona anche per i giovani della città. La parola a Stefano Tombolini

Tombolini mi dice 3 punti da realizzare nei primi 100 giorni di governo?

“Riorganizzare la macchina comunale nel senso di garantire un'efficienza reale, in modo tale che le risposte ai cittadini siano rapide, pronte e la macchina consumi poco. Riorganizzare anche l'attività amministrativa in modo che le aziende e le associazioni possano avere riscontro immediato alle loro esigenze. La seconda delle priorità è quella di lavorare con l'autorità portuale per rendere il porto non un ostacolo al rapporto con la città, ma una risorsa. Per cui il discorso del percorso da mare a mare si possa realizzare. Andando anche a verificare le problematiche che ci sono al Passetto, che ha delle grosse criticità. A partire dalla spiaggia fino alla manutenzione della pista di pattinaggio che non è luogo per i bambini ma una trappola pericolosa. Poi una delibera che preveda di realizzare gli oneri di urbanizzazione. Un'altra cosa importante è il concetto di una nuova mobilità sostenibile, ad esempio togliere una corsia di sosta laterale alle strade principali, immagino corso Carlo Alberto, via 29 Settembre e realizzare una pista ciclabile, questa è una cosa che si può fare velocemente”.

Visti anche gli ultimi tentativi di realizzare una pista ciclabile in corso Amendola, non crede di trovare le barricate dei commercianti?

“Ma penso di no perchè significa togliere le macchina in sosta, non ridurre la capacità di circolazione delle macchine. Fare questo significa poi andare a realizzare i parcheggi e ci mettiamo anche la circolazione di mezzi diversi, per cui la mobilità ciclabile, almeno in alcune zone, possono essere incentivate senza costi”.

Sicurezza. Come coniugarla con l'integrazione?

Qualcuno demagogicamente dice di coprire la città con la sorveglianza video, ma questa può essere realizzata e in gran parte c'è. Qui si tratta poi di trovare la forma di rendere sostenibile la vita dei cittadini perchè è vero che c'è un problema di sicurezza, ma è anche vero che al cantiere navale gli extracomunitari lavorano a 4 euro all'ora. Nei quartieri in cui c'è una presenza importante di etnie diverse, si deve portare degli attrattori di cittadinanza ordinaria. Ad esempio guardare alla realizzazione di impianti sportivi e strutture commerciali all'interno del project financing a piazza d'armi. Vorrei chiedere a chi guadagna sulla città di lasciarci qualcosa nella città. Fai il centro commerciale? Benissimo devi anche realizzare una struttura sportiva e lo devi fare nel tuo programma finanziario".

Ma Ancona ha un buco di 2,5 milioni di euro. Come poter fare questo?

“L'amministrazione deve rendere attraente sotto il profilo fiscale, di investimento e di posizionamento, la città. Eliminando i vinccoli urbanistici che stringono la capacità creativa degli investitori. Quindi richiamare gli investitori a investire nella città, non nella Baraccola”.

Commercio. Come ti poni con l'Imu?

“Io credo che vada allacciato un confronto importante con i commercianti del centro. Io inviterei i commercianti a dire: investitie anche voi realizzando un parcheggio a vostro servizio esclusivo che potete gestire liberamente. Il parcheggio lo vedo come innalzamento sopra piazza Pertini, che oggi vive un problema di identità. Sull'Imu noi abbiamo la macchina comunale che paga 35 milioni di stipendi ai dipendenti, dall'altra abbiamo un Imu che produce 34 milioni di uscite. Scirumante l'efficienza della macchina e l'Imu vanno di pari passo. Noi non possiamo dire che toglieremo l'Imu. Noi dobbiamo rendere più efficiente la macchina. L'economie che rendono più funzionale la macchina sono quelle che poi vanno a ridurre l'Imu”.

Giovani. Quali opportunità e nuovi impegni del tempo libero?

“Il coinvolgimento dei giovani che vedo non è sicuramente quello nelle feste di piazza o delle discoteche. Io vedo un coinvolgimento dei giovani nella vita sociale e culturale perchè questi si impossessino e siano attivit nell'attività di sviluppo culturale e sociale della città. Per cui rendere appetibili ai giovani le possibilità di esibirsi in piazza. Di usare i contenitori perchè oggi qualsiasi cosa ha dei costi che sono inaccessibili. Rendere dunque possibile l'aggregazione ma in termini di aggregazione culturale e sociale, non in termini di drink”.

Meno discoteche e più cultura?

Meno discoteca e più cultura con impegno sociale. Più arte ad esempio. Apriamo le strade e rendiamo meno onerose le cose perchè, se no, rischiamo di soffocare la capacità creativa dei ragazzi che poi va ad esprimersi in altre città”.

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