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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Comunali 2013

I candidati sindaco di Ancona all’incontro per la ripubblicizzazione del servizio idrico

Ai candidati è stato consegnato il "kit dell'acqua", una guida che il comitato ha redatto per orientare il futuro sindaco nella battaglia per il riconoscimento e per la difesa dei beni comuni

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Non si sono presentati (lunedì 22 aprile 2013) all'appuntamento organizzato dal "Comitato Acqua Bene Comune di Ancona", i due candidati sindaco David Favia e Italo D'Angelo. Gli altri erano tutti presenti, seduti nelle prime sedie dell'aula di Economia e Commercio, ad ascoltare le relazioni di Marco Bersani - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - e di Evasio Ciocci - Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l'Acqua - per capire come agire per rispettare il voto referendario del 2011 sull'Acqua.

Sì perché ad oggi i 27 milioni di "Sì" per l'acqua bene comune non vengono rispettati e ad Ancona e provincia non è stato ancora applicato l'esito referendario, calpestando ancora una volta la democrazia.
Addirittura i governi Berlusconi e Monti hanno messo in campo tutte le manovre per aggirare quel voto, dimostrando una salda alleanza tra i poteri economici forti e gran parte delle rappresentanze istituzionali.
In questi mesi si è dimostrato che è possibile costruire un patto tra cittadini/e ed istituzioni per la difesa dei beni comuni. Infatti in diverse città medio-grandi (Napoli, Palermo, Torino, Imperia, Varese, Vicenza, Pistoia, Pescara, Reggio Emilia, Piacenza, Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena …) si sta ripensando il modello di gestione del servizio idrico integrato, e in quattro regioni sono partite leggi di iniziativa popolare per l'acqua pubblica (Sicilia, Calabria, Lazio e Liguria). Così come in Europa, Germania e Francia, si sta avviando la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Ai candidati è stato consegnato il "kit dell'acqua", una guida che il comitato ha redatto per orientare il futuro sindaco nella battaglia per il riconoscimento e per la difesa dei beni comuni: quei beni, come l'acqua, che appartengono a tutti e a nessuno, nel senso che tutti devono poter accedere ad essi e nessuno può vantare pretese esclusive, e che dunque non possono essere gestiti secondo una logica di mercato.
Con queste considerazioni il Comitato Acqua Bene Comune Ancona, in accordo con gli altri comitati dell'ATO 2 delle Marche ed in sintonia con il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, ha chiesto agli aspiranti amministratori comunali di assumere pubblicamente l'impegno ad attuare l'esito referendario.

In particolare è stato chiesto di: esprimersi in maniera chiara e inamovibile presso l'AATO 2, ed altre attinenti assemblee partecipate dal Comune di Ancona, a sostegno della gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato tramite un soggetto di diritto pubblico, cioè attraverso l'azienda speciale consortile; di promuovere la richiesta all'AEEG - Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas del ritiro della delibera che reintroduce la remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo quesito referendario, nonché la restituzione agli utenti di quanto indebitamente riscosso da Multiservizi S.p.A. a titolo di remunerazione del capitale investito; sollecitare e richiedere con forza in ogni sede politica e istituzionale l'esclusione dei soggetti pubblici operanti nel Servizio Idrico Integrato dall'applicazione delle attuali norme sul patto di stabilità.
Il Comitato dà appuntamento al 12 maggio presso lo spazio autogestito La Cupa per il prossimo incontro.

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