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Elezioni Regionali 2020

Regionali 2020, Potere al Popolo rinuncia: non parteciperà alle prossime elezioni

I coordinatori regionali: «Non è stata una scelta facile». Non verrà data alcuna indicazione di voto

Potere al Popolo ha deciso di non candidarsi alle elezioni regionali marchigiane del prossimo 20-21 settembre. «Una scelta non facile - spiegano i coordinatori regionali - maturata nel corso delle settimane e dei mesi, presa a larghissima maggioranza in coerenza con quella che è la sfida che Potere al Popolo lancia nelle Marche e in tutto il Paese: costruire non l'ennesima piccola forza della stanca sinistra italiana. Piuttosto, aprire il campo di un'alternativa popolare che parta dai territori, che viva le elezioni come un mezzo e non come un fine, che sia capace di dare forza a un progetto politico chiaro con una collocazione alternativa ben definita». 

«In quest'ottica, fin dall'autunno 2019 Potere al Popolo ha posto in tutte le sedi due questioni politiche di partenza - continua la nota -: essere alternativi al Partito Democratico e porsi chiaramente in opposizione rispetto al governo nazionale a guida M5S-Pd. Con rammarico, abbiamo constatato che nessuno dei progetti, neanche Dipende da Noi, con Roberto Mancini presidente riesce ad affermare con chiarezza questi due punti politici. Proprio la loro ambiguità il continuo dialogo di Dipende da Noi con il Partito Democratico ha reso impossibile un sostegno chiaro e netto della nostra realtà con quella esperienza. Il radicale cambiamento delle politiche finora portate avanti dal centro sinistra nelle Marche non può dipendere dal nome del candidato presidente, non è una questione di persone, ma di un profondo cambiamento politico, che in nessun modo, qualsiasi sia il candidato, può essere incarnato dal Pd o dal centro sinistra, anche in alleanza con il M5S». 

«Anche un collegamento con altri soggetti (Partito Comunista Italiano o di Rizzo) non può interessarci, in quanto appare più come un'operazione di restringimento che non come una vera apertura sociale e culturale. Abbiamo infine valutato la possibilità di presentarci da soli - spiegano i coordinatori regionali -. L'argomento è stato sottoposto alla votazione della nostra assemblea regionale, che ha constato che non ci sono le condizioni politico-organizzative per partecipare oggi alle elezioni regionali. Siamo perfettamente consapevoli che il quadro è difficilissimo, ma siamo altrettanto convinti che non ci sono scorciatoie. Ci vuole verità e coerenza: verità nel riconoscere i nostri limiti organizzativi e coerenza per rigettare ogni compromesso al ribasso. Potere al Popolo è una forza giovanissima ma nonostante ciò ha retto e tenuto il punto politico e non intendiamo arretrare di un passo. Dobbiamo ancora accumulare più forze, continuare a fornire buoni esempi, far vedere nuovi punti di vista per attrarre persone al di fuori del mondo della politica; dobbiamo allargare i confini della asfittica sinistra in Italia, sulla base di un programma di redistribuzione della ricchezza e, in prospettiva, costruire un soggetto politico all'altezza delle sfide di nostro tempo. Nel pieno rispetto del mandato ricevuto dalle attiviste e attivisti comunichiamo che non saremo presenti alle elezioni regionali, e non daremo alcuna indicazione di voto perché non riteniamo che vi siano forze in capo che rappresentino la discontinuità e la rottura necessarie. 

«Ciononostante, non resteremo fermi. Non siamo una forza di sola testimonianza e per noi la rappresentanza è un obiettivo, non il solo, ma fondamentale del nostro agire politico. In questi mesi abbiamo lavorato privilegiando il livello comunale. Saremo presenti quindi alle competizioni elettorali di Senigallia e Macerata, con l’obiettivo di materializzare alternative credibili nelle istituzioni di prossimità. Se nelle case del popolo e nel lavoro dal basso deve prendere forma l'alternativa di società in cui crediamo, è dalla conquista dei Municipi che deve partire il cambiamento politico istituzionale che vogliamo portare. Dare vita a un'amministrazione davvero alternativa o (dall'opposizione) iniziare il controllo popolare dentro i consigli comunali: questa è la proposta di Potere al Popolo per le due città marchigiane più importanti nel voto di settembre. Saremo inoltre diffusamente attivi nel territorio partecipando alla campagna referendaria sul taglio dei parlamentari, animando la battaglia per il “no” alla conferma della legge che riduce la dimensione della rappresentanza invece che le retribuzioni dei parlamentari, rendendoci un paese ancor meno democratico, in cui le forze popolari avranno molte più difficoltà a farsi sentire e la politica resterà un affare di pochi». 

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